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Libia, la catastrofica inondazione di Derna con 2000 morti e 5000 dispersi

Quanto accaduto a Derna, in Libia, non è un’inondazione, è una catastrofe. L’intera fascia intorno al fiume della città è stata spazzata via, scavando un enorme solco di 3-4 metri di profondità: la massa d’acqua proveniente dalle montagne retrostanti ha abbattuto quattro ponti principali, due edifici e due dighe, travolgendo interi quartieri della città, che conta 100.000 abitanti.

Secondo un portavoce militare della Libia orientale, riportato da “Al Jazeera”, sarebbero morte più di 2.000 persone, mentre i dispersi sarebbero tra 5.000 e 6.000. Ossama Hamad, il primo ministro del governo orientale libico, ha dichiarato Derna una “zona disastrata”:

Nel frattempo, l’Esercito nazionale libico (LNA), guidato dal comandante generale Khalifa Haftar, ha inviato truppe per sostenere la Mezzaluna Rossa libica e il servizio di ambulanza e di emergenza nelle loro operazioni di ricerca e salvataggio.

Le autorità libiche hanno adottato misure precauzionali, chiudendo scuole e negozi, imponendo un coprifuoco 24 ore su 24 e chiudendo quattro porti petroliferi. Inoltre, il Centro meteorologico nazionale ha allertato sulle fluttuazioni meteorologiche che colpiscono le regioni nord-orientali della Libia, accompagnate da forti venti nella maggior parte delle aree, che a volte superano velocità di 70 chilometri orari.

Le scarse notizie provenienti da Derna descrivono una città “completamente tagliata fuori” dal mondo: non c’è connessione internet, né elettricità; la portata del disastro peggiora di minuto in minuto. Secondo le prime ipotesi, la tempesta Daniel avrebbe causato un improvviso e violento aumento del carico d’acqua, causando la completa distruzione della principale diga della città.

Sebbene la Libia resti divisa tra due amministrazioni rivali, una a est e una a ovest, la situazione è talmente drammatica che il Consiglio presidenziale libico ha chiesto aiuto internazionale.

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