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“In Sudan una catastrofe”: 50 Ong chiedono ai leader del mondo di agire

“Il Sudan non è più sull’orlo del precipizio di una catastrofe, l’ha superato”. Così inizia l’appello ai leader del mondo affinché agiscano urgentemente, sottoscritto da 50 organizzazioni internazionali umanitarie e per i diritti umani, tra le quali Amnesty International e Human Rights Watch.
Cinque mesi dopo l’inizio del conflitto tra forze armate e paramilitari, dalla capitale Khartoum le atrocità hanno raggiunto la regione del Darfur e gli stati del Nilo Blu e del Kordofan del Sud. La violenza sessuale è in aumento così come le uccisioni di civili mentre i giornalisti e i difensori dei diritti umani sono ridotti al silenzio.
L’insicurezza alimentare ha raggiunto oltre 20 milioni di presone (il 42 per cento della popolazione sudanese), sei milioni sono a un passo dalla fame. Quasi 500 bambine e bambini sono morti d’inedia. L’80 per cento delle strutture sanitarie è fuori servizio. Cinque milioni di persone hanno dovuto lasciare le loro case e centinaia di migliaia di altre dovranno farlo in tempi brevi.
Eppure, il Consiglio di sicurezza non ha ancora approvato una risoluzione nonostante il Sudan sia nella sua agenda da decenni. Da questa considerazione, l’appello ad agire al più presto per porre fine al conflitto, pretendere l’ingresso degli aiuti umanitari e proteggere i gruppi più vulnerabili.
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