vai al contenuto principale

Rwanda, accordo con Dual Fluid per la costruzione di un reattore nucleare di prova

Ieri, 12 settembre, il responsabile dell’energia atomica del Rwanda (Rwanda Atomic Energy Board), Fidele Ndahayo, ha annunciato che nel Paese verrà costruito un reattore nucleare di prova, sulla base di una nuova tecnologia nell’ambito di un accordo siglato con la società canadese-tedesca “Dual Fluid Energy Inc”.

La “Dual Fluid” è una startup che utilizza combustibile liquido e refrigerante al piombo, con conseguente riduzione dei rifiuti radioattivi. Secondo le previsioni, il reattore dimostrativo sarà operativo entro il 2026, ma i test della tecnologia Dual Fluid continueranno fino al 2028. La fase di test costerà 70 milioni di euro e sarà finanziata dall’azienda.

Attualmente il Rwanda genera elettricità per 332,6 megawatt (MW), in gran parte da dighe idroelettriche e poi da metano, energia solare e torba. In base all’accordo di ieri, il Rwanda ha accettato di fornire il sito e l’infrastruttura, mentre Dual Fluid si assumerà la responsabilità dell’implementazione tecnica del progetto. Parte integrante del contratto, infine, è che gli scienziati rwandesi riceveranno una formazione pratica nel campo della tecnologia nucleare.

In Africa, solo il Sudafrica dispone oggi di una centrale nucleare operativa, mentre la società energetica statale russa Rosatom ha avviato l’anno scorso la costruzione della prima centrale nucleare egiziana.

L’annuncio dell’accordo è stato fatto a Kigali in una conferenza stampa a cui hanno partecipato il ministro rwandese delle infrastrutture, Ernest Nsabimana, il presidente della Dual Fluid, Armin Huke, e il CEO del Rwanda Atomic Energy Board (RAEB), Fidel Ndahayo. Secondo quanto annunciato, “la tecnologia di Dual Fluid ha caratteristiche di progettazione di sicurezza nucleare che la rendono esente da incidenti. La tecnologia produrrà quantità relativamente inferiori di rifiuti radioattivi che saranno gestiti in modo sicuro in linea con gli standard di sicurezza internazionali esistenti sulla gestione dei rifiuti radioattivi“.

Torna su