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Speciale Etiopia

Etiopia, Oromia: non si fermano i massacri di civili

Likitu Merdasa holds a portrait of her son Desta Garuma, a 27-year-old rickshaw driver, allegedly killed by security forces, at her home in Nekemte, West Oromia, Ethiopia, Feb. 26, 2020.

Oromia. Un altro massacro di civili è stato registrato nell’area di Qelen Wollega, a circa 400 km ad ovest della capitale, Addis Abeba. Circa 160 persone sarebbero state uccise dall’Oromo Liberation Army, così come riferito dal governo etiope. E’ stato lo stesso Primo Ministro Abiy Ahmed a darne notizia attraverso i canali istituzionali. Le uccisioni…

Oromia. Un altro massacro di civili è stato registrato nell’area di Qelen Wollega, a circa 400 km ad ovest della capitale, Addis Abeba.
L'Area di Qelem Welega dove si sono registrate le uccisioni di contadini di etnia ahmara
L’Area di Qelem Welega dove si sono registrate le uccisioni di contadini di etnia ahmara

Circa 160 persone sarebbero state uccise dall’Oromo Liberation Army, così come riferito dal governo etiope.

E’ stato lo stesso Primo Ministro Abiy Ahmed a darne notizia attraverso i canali istituzionali.

Le uccisioni sarebbero iniziate alle prime ore di lunedì, ma i dati di cui siamo in possesso, sul numero dei morti e sugli autori del massacro non possono essere verificate in maniera indipendente. Questo anche a causa della chiusura di ogni canale di comunicazione e all’impossibilità di accesso all’area dalle ore 12 di ieri.

“I membri del gruppo Shene (OLA) in fuga dagli attacchi delle forze di sicurezza (governative) stanno mettendo in pericolo i cittadini di West Wellega”, ha detto Abiy in un tweet lunedì, aggiungendo che sono in corso operazioni per inseguire i ribelli.

“I cittadini nell’area di Qellen Wellega della regione di Oromia sono stati vittime di un massacro”.

L’annuncio del Primo Ministro arriva a tre settimane dall’uccisione di circa 400 civili, sempre di etnia ahmara, in attacchi attribuiti all’OLA (da parte governativa viene utilizzato il termine “Shene”), nella zona di Tole.

Odaa Tarbii, portavoce dell'OLA, risponde al PM Abiy Ahmed circa le responsabilità delle milizie oromo sull'uccisione di centinaia di civili di etnia ahmara
Odaa Tarbii, portavoce dell’OLA, risponde al PM Abiy Ahmed circa le responsabilità delle milizie oromo sull’uccisione di centinaia di civili di etnia ahmara

Responsabilità rispedite al mittente allora, come oggi, dallo stesso portavoce dell’OLA, Odaa Tarbii. In un tweet di ieri, 5 Luglio, ha riferito dell’occupazione della città di Qelem Wollaga, inclusa Machaara d parte di 2 divisioni dell’ENDF.

Secondo Tarbii il governo vuole sfuggire alla responsabilità, attraverso affermazioni come quelle rilasciate alla BBC (che ha riportato per prima la notizia) ed ha nuovamente richiesto alla comunità internazionale delle indagini indipendenti sull’accaduto.
Le uccisioni dei contadini ahmara in Oromia stanno mettendo sotto pressione l’esecutivo guidato da Abiy Ahmed.
L’insicurezza dilagante  nella regione oltre ad aggiungersi a quella generalizzata nel Tigray, nella regione Afar e nella Regione Somali, rischia di far cedere, sotto un’ondata di violenze a sfondo etnico mai registrata nel paese, l’intera federazione.

 

 

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Guido Gargiulo

Appassionato di Taiwan, Asia e Africa. Laureato in Lingue e Culture dell’Europa e delle Americhe presso l’Università L’Orientale di Napoli, ho approfondito lo studio del cinese al Taiwan Mandarin Educational Center e all’Istituto Confucio. L’Africa ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuore, con studi anche del Kiswahili, una delle lingue più parlate nel continente.

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