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Ethiopia, appeal by the Bishop of Adigrat to save millions of people in Tigray.

Etiopia, appello del vescovo di Adigrat per salvare milioni di persone nel Tigray

Ieri, 6 aprile, in concomitanza con la pubblicazione del rapporto congiunto di Amnesty Int. E HRW – Human Rights Watch che confuta e denuncia i crimini di guerra e contro l’umanità perpetrati nel Tigray occidentale, arriva l’appello del Vescovo della Chiesa cattolica di Adigrat, Abune Tesfaselassie Medhin.

SOS per un rapido intervento umanitario al fine di salvare milioni di persone che muoiono a causa della spietata carestia causata dall’uomo nel Tigray

Abune Tesfaselassie Medhin inizia esprimendo il suo ringraziamento a tutte le persone e le realtà che hanno lavorato e stanno lavorando per portare speranza al popolo del Tigray, sottolineando che sono passati 519 giorni (dall’ inizio della guerra dai risvolti etnici e genocidi n.d.r.).

Mette esplicitamente in luce il problema dell’ accesso e delle consegne di materiale umanitario in Tigray che nemmeno la dichiarazione governativa di “tregua umanitaria” iniziata il 24 marzo 2022, non ha portato alcun cambiamento significtivo. Parallelamente ad “un blocco totale di tutti i servizi e diritti di base (cibo, medicine, accesso bancario, stipendio, tutte le forme di comunicazione, fornitura di beni al mercato, libera circolazione da/per il Tigray e altri servizi sociali).”

Riportiamo letteralmente la traduzione delle parole del Vescovo di Adigrat per contestualizzare parte degli abusi e delle violenze che gli etiopi in Tigray hanno subìto in 17 mesi di disumanità per volontà politiche:

“Questa crisi devastante esercita ogni sorta di male sulla popolazione del Tigray su una scala che va oltre ogni immaginazione, con massacri genocidi di civili, stupri dilaganti e violenze legate al genere, saccheggi e incendi di proprietà, case, distruzione di luoghi di culto (chiese, moschee), installazioni economiche, istituzioni sanitarie, scuole, musei eccetera. 1,7 milioni di bambini in tutto il Tigray privati dell’istruzione in questi due anni! (vedi UNOCHA 15 novembre 2021).

Siamo sconvolti e inorriditi dagli atti di crimini brutali che hanno portato alla morte di 11 persone, di cui nove tigrini, bruciati vivi tra le fiamme il 3 marzo 2022 a Ayisid Kebele.”

(un approfondimento a questo link: Etiopia, prove video di prigionieri bruciati vivi per vendetta. n.d.a.)

Abune Tesfaselassie Medhinfa recrimina e denuncia anche la repressione che ha dovuto subire in primis il Patriarca della Chiesa Ortodossa etiope Mattias e “altre personalità che versano le loro lacrime e chiedono costantemente la pace, la fine di questa guerra folle, dei trattamenti inumani e l’accesso all’aiuto umanitario immediato e illimitato a tutti i bisognosi.”

Ed aggiunge:

“La Chiesa cattolica in Tigray condanna fermamente queste continue atrocità disumane e ancora una volta lancia il suo SOS per:

  • un aiuto umanitario immediato e illimitato e tutti i servizi sociali dovuti per raggiungere la popolazione in estremo bisogno nel Tigray e altrove dove necessario
  • il ritiro delle forze di occupazione dal Tigray e il ritorno degli sfollati alle loro case/villaggi
  • un dialogo pacifico per porre fine a questa guerra genocida e ai crimini di guerra in corso.

È molto doloroso e inaccettabile vedere madri, bambini e adulti che stanno morendo ogni singolo minuto perché privati del diritto alla vita e ai servizi di base, e per il fallimento dell’arrivo di quanto promesso, a lungo atteso e negoziato, in termini di rifornimenti illimitati di aiuti umanitari salvavita per la popolazione qui in Tigray”

Questo è l’ennesimo appello che il Vescovo di Adigrat ha condiviso per cercare di sollecitare anche la comunità internazionale a procedere all’azione rapida ed urgente aggiungendo che “Altrimenti il mondo deve essere preparato a vedere mucchi di cadaveri in tutta la regione del Tigray, provocati dalla prevenibile carestia causata dall’uomo.”

Conclude con un augurio di speranza per tutti.

“Che le grazie della Passione e della Resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo rafforzino la nostra popolazione sofferente in Tigray e altrove nel Paese e nel mondo, per ritrovare la luce della vita rispettabile e della pace.

Auguro a tutti voi una Pasqua benedetta!

Abune Tesfaselassie Medhin

Vescovo dell’Eparchia di Adigrat”

 

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