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Covid – 19, una mostra racconta la pandemia nell’Africa remota e ignorata

Una mostra racconta la quotidianità in tempi di Covid – 19 in Africa. Il fotografo era nel continente durante  Leonardo Mangi durante la crisi e ha immortalato  con i suoi scatti le difficoltà che ogni giorno uomini, donne e bambini devono superare per sopravvivere. Questi ultimi hanno un ruolo centrale nell’esposizione in quanto sono state le prime vittime indirette del Coronavirus. Molti di loro, a seguito della chiusura delle scuole e degli orfanotrofi, si sono ritrovati sulla strada da un giorno all’altro.
La mostra è stata inaugurata mentre Mangia concludeva la sua quarantena, dopo il ritorno dal Kenya, il 13 luglio a Sappada Vecchia. 
“Tre gradi di latitudine sopra l’equatore, sabbia, sassi, polvere, giornate scandite unicamente dal sorgere e dal tramontare del sole. Questa è la terra di Turkana, nel nord ovest del Kenya, al confine con Uganda, Sud Sudan ed Etiopia, terre martoriate in passato da guerre, fame, carestie e inondazioni”. Queste parole descrivono i quattro mesi che il giovane fotografo Leonardo Mangia ha trascorso a Lodwar nel Deserto di Turkana durante l’emergenza del Coronavirus, dove il lockdown continua tutt’ora e la situazione non accenna a migliorare.
Dopo la laurea in Ingegneria biomedica Leonardo decide di volare nel Deserto di Turkana in Africa come fotografo e volontario per la Learning Lions.
A Marzo 2020 Leonardo parte per Lodwar diventando così testimone dell’escalation della pandemia al confine tra Kenya, Uganda e Sud Sudan. In questi luoghi il Covid-19 infatti ha enfatizzato i gravissimi problemi e le contraddizioni che già da tempo immemore li affliggevano.
Durante la sua permanenza nel continente africano ha collaborato anche con Amref Health Africa-Italia, parte della più grande Ong africana, che si occupa di salute nel continente –  per la produzione di un reportage che mostra le condizioni economico-sanitarie al confine tra Uganda e Kenya durante il lockdown. Da poco è riuscito a rientrare in Italia ma spera di poter tornare presto in Africa per poter continuare documentare gli effetti del Covid-19 nel continente, visto che il virus non ha ancora perso la sua pericolosità
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