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Egitto, rinnovo di carcerazione per Patrick Zaki che resta in cella a rischio Covid-19

Sabato la sorpresa, il fatto nuovo: un’udienza imprevista e anticipata, con l’imputato fisicamente presente in aula a difendersi di fronte al giudice.
Ieri, l’amara notizia di ulteriori 45 giorni di detenzione inflitti a Patrick Zaky, in barba al principio d’innocenza e alle sue condizioni di salute: lui asmatico in un carcere, quello di Tora, dove il Covid-19 è entrato da tempo.
Nelle 24 ore consuete che sono trascorse tra la fine dell’udienza e la comunicazione della decisione del giudice, c’era un cauto, cautissimo ottimismo.
E invece, niente arresti domiciliari ma una detenzione che si protrarrà, a questo punto, oltre la fine di agosto. Con ma minuscola consolazione di averlo saputo vivo, integro e compatibilmente con 170 giorni di detenzione, in decenti condizioni di salute.
Ora le dita che abbiamo tenute incrociate per una giornata devono tornare a scrivere. Tutte e tutti dobbiamo riprendere a tenere alta l’attenzione su Patrick, a non farlo sentire solo, a organizzare iniziative in Rete e, laddove possibile, anche in piazza.
Accompagneremo con la nostra solidarietà l’estate crudele di Patrick nel carcere di Tora.

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