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Burundi – Repubblica Democratica del Congo, il bilancio dell’incontro dei due presidenti

Cominciata sabato pomeriggio, la visita in Burundi del Presidente della Repubblica Democratica del Congo, Felix Tshisekedi, si è conclusa lunedì 24 maggio. Sono stati tre giorni di incontri solenni tra la capitale economica del Burundi, Bujumbura, e la capitale politica Gitega. Il presidente burundese Evariste Ndayishimiye e le altre autorità burundesi hanno organizzato un’accoglienza festosa e sontuosa che esprime efficacemente l’importanza che attribuiscono al viaggio del Capo di Stato congolese: folla all’aeroporto sia all’arrivo che alla ripartenza di Tshisekedi, 21 colpi di cannone nel palazzo presidenziale e la piantumazione di due alberi nel giardino, nonché un grande banchetto in suo onore, oltre a tutte le altre attività più istituzionali, come colloqui, incontri e sopralluoghi.
I due leader hanno dialogato su numerosi argomenti, i più importanti dei quali sono stati il comparto agricolo, lo sviluppo infrastrutturale e la sicurezza.
Sul primo tema, le coppie presidenziali burundesi e congolesi hanno visitato varie realtà burundesi del settore agroalimentare, come l’Istituto Regionale per la Ricerca Agronomica e Zootecnica (IRAZ) e la “Lifeway”, una moderna fattoria con più di 600 mucche con una capacità produttiva di 2500 l/giorno, nella zona di Buringa, che Tshisekedi ha detto di dover replicare nel suo Paese:

Più articolato, invece, il secondo tema al centro delle discussioni, quello della costruzione di una ferrovia che collegherà la città di Kindu (RDC) al porto di Dar es Salaam, via Burundi, e che dovrebbe consentire l’apertura del Sud Kivu e Maniema, a est Repubblica Democratica del Congo. Si tratta del progetto che sta più a cuore al presidente Felix Tshisekedi, come ha detto lui stesso all’arrivo in Burundi.

Infine, le due parti hanno insistito sul fatto che “la sicurezza resta la priorità” e che “si farà il punto della situazione ogni trimestre”, ma nulla è emerso su un accordo militare segreto che legherebbe i due paesi. Da mesi nell’est della RDC si segnalano scontri tra il gruppo ribelle burundese RED-Tabara e più di mille soldati burundesi che tentano di stanarlo.

L’incontro tra Ndayishimiye e Tshisekedi, dunque, è un tassello importante nel processo di consolidamento dell’amicizia e delle relazioni di buon vicinato dei loro rispettivi Paesi. In particolare, il presidente burundese ha elogiato gli sforzi dell’omologo congolese per salvaguardare la pace, in particolare il dialogo avviato con i gruppi armati per stabilire un cessate il fuoco in tutta la Repubblica Democratica del Congo.
Com’è usuale, non c’è stata alcuna conferenza stampa, dunque non è stata posta alcuna domanda ai due presidenti da parte dei giornalisti sui temi discussi durante il summit; tuttavia, il viaggio è certamente un forte segno di riconciliazione: “Non vedo l’ora di rivederti”, ha detto Tshisekedi al “fratello Evariste”, dandogli appuntamento al vertice dell’Unione Africana che si apre domani, 25 maggio, a Malabo, in Guinea Equatoriale.

Questo vertice continentale è molto atteso perché, dopo aver adottato vari strumenti politici e quadri normativi, come ad esempio la Carta africana per la democrazia, le elezioni e il governo (ACDEG) nel 2007, che prevede sanzioni contro il riarmo militare, l’Unione Africana intende potenziare il settore della sicurezza e della società civile, intendendo aumentare la collaborazione tra gli Stati membri al fine di prevenire i (frequenti) cambiamenti incostituzionali nel continente.

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