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Algeria, accordi di cooperazione energetica per approvvigionamento gas all’Italia

L’Algeria e l’Italia hanno firmato un accordo di cooperazione energetica per aumentare l’approvvigionamento di gas dell’Algeria a Roma.
Il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, ad Algeri su invito del presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, ha dichiarato  che “Roma e l’Algeria hanno sottoscritto un “memorandum sull’energia per fornire gas all’Italia”, un’intesa firmata tra i giganti petroliferi Sonatrak ed Eni.
Draghi ha manifestato la volontà dell’Italia di rafforzare le sue relazioni con l’Algeria, in particolare nei settori dell’energia e delle energie rinnovabili, nonché di contribuire a sostenere il mercato del lavoro algerino. Tuttavia, il primo ministro italiano non ha però fornito ulteriori dettagli sul volume dei nuovi flussi di gas verso l’Italia: l’Algeria è attualmente tra i principali fornitorI di gas naturale, al 34%.
E’ stata l’azienda petrolifera algerina Sonatrak a parlare della natura dell’accordo firmato con l’Eni: le forniture avverranno  tramite l’oleodotto Transmed.
La notizia è stata ufficializzata con una dichiarazione della Compagnia petrolifera di Stato algerina la quale ha informato che “alla presenza di Abdelmadjid Tebboune, Presidente della Repubblica e del Primo Ministro italiano Mario Draghi, delegazioni di entrambi i paesi formate dal Direttore Generale di Sonatrak Tawfik Hakar e dal Direttore Generale di Eni Claudio Descalzi hanno sancito un accordo al fine di accelerare lo sviluppo di progetti di produzione di gas naturale, attraverso gli sforzi congiunti delle due società, Aumentare il volume di esportazione di gas utilizzando le capacità del gasdotto già in uso.
Un accordo che  permetterà ad entrambe le società di determinare i livelli dei prezzi di vendita del gas naturale in linea con i dati di mercato per il 2022-2023 in conformità con le clausole contrattuali di revisione dei prezzi”, il che significa che l’Algeria non “aumenterà o diminuirà” prezzi del gas con l’Italia.
La dichiarazione di Sonatrak ha messo in evidenza che “questa Convenzione conferma la stretta cooperazione tra le due aziende nel settore della produzione di carburanti e nel settore delle nuove energie, come l’energia solare, l’idrogeno, i biocarburanti, lo stoccaggio e l’uso di anidride carbonica”.
Si sottolinea inoltre nel comunicato “il desiderio del partner strategico Eni di continuare i suoi investimenti con Sonatrak e di rafforzare la sua presenza in Algeria”.
I vertici dell’azienda algerina hanno sottolineato  infine  che “il rapporto commerciale con Eni, uno dei clienti più importanti di Sonatrak, risale al 1977, quando il contratto per la vendita di gas naturale ha permesso la fornitura negli ultimi due decenni di un volume pari a oltre 300 miliardi di metri cubi fino ad oggi.
Indipendenza energetica
Il Primo Ministro italiano aveva dal primo momento fatto riferimento agli sforzi di Roma per “rafforzare le sue capacità di gas dopo la crisi in Ucraina”, rivelando che l’accordo firmato con l’Algeria  “cerca di proteggere i diritti dei suoi cittadini in modo da non rimanere legati alla crisi ucraina.

La visita del Presidente del Consiglio italiano in Algeria ha ricevuto una notevole attenzione da parte dei media internazionali che avevano parlato già prima dell’accordo di “massicce e aggiuntive forniture di gas algerino all’Italia” in concomitanza con la crisi russa con l’Occidente sullo sfondo della guerra in Ucraina e il suo impatto sui mercati petroliferi.
Il giornale Bloomberg, che si occupa di questioni economiche ed energetiche, ha citato fonti algerine che confermavano la volontà di Algeri  di aumentare le sue esportazioni di gas naturale verso l’Italia del 50%.
La Reuters, inoltre,  ha rivelato che l’accordo tra l’Algeria e l’Italia permetterà a Roma di ricevere altri 4 miliardi di metri cubi di gas naturale ogni anno.

Colpo o affare normale?

Mentre le notizie dei volumi aggiuntivi di gas dell’Algeria verso l’Italia e la sua contemporanea tempistica sono in contrasto con i timori europei di una carenza di forniture russe, il Ministero dell’Energia ha tenuto a precisare che “ulteriori forniture di gas verso l’Italia non sono finalizzate a compensare il gas russo o un colpo al settore energetico russo”.
La nota del ministero aggiunge che “nel periodo passato l’Algeria ha tenuto consultazioni sulla possibilità che aumentasse le sue esportazioni di gas naturale verso l’Europa” in quanto terzo fornitore europeo di gas naturale.  L’Algeria è sempre stato considerato un “partner affidabile”.
La stessa fonte ha anche ammonito che “i contratti a lungo termine tra l’Algeria e l’Italia contengono quantità specifiche di gas esportato dall’Algeria, mentre alcuni articoli obbligano l’Algeria ad aumentare le forniture in caso di carenza di forniture globali”.
Ciò significa, secondo le stesse fonti, che “l’accordo firmato tra Sonatrak ed Eni si basa su contratti rinnovati nel 2020 dopo quasi due anni di disaccordi sulla natura dei contratti”.
Sulle quantità di gas che l’Algeria intende fornire all’Italia, secondo quanto riportato dai media internazionali, “le fonti algerine hanno escluso di raggiungere il 50%”, citando l'”incapacità della produzione algerina di fornire queste enormi quantità di gas naturale”, che richiedono “circa due o tre anni”.
Il Ministero delle Fonti Energetiche ha anche rivelato che le esportazioni energetiche dell’Algeria erano aumentate dall’inizio dell’anno prima dello scoppio della crisi ucraina, e ha osservato che le spedizioni di petrolio algerino in Italia erano aumentate del 108% da gennaio, un aumento di 70 mila barili al giorno.
Nelle precedenti dichiarazioni dei media, l’ambasciatore russo Igor Belyaev ha sottolineato che le relazioni algerine-russe “non saranno influenzate da alcuna decisione di aumentare l’iniezione di gas algerino in Europa”.
La Russia considerava ogni nuovo accordo energetico dell’Algeria con l’Europa come una “questione puramente commerciale”.
In precedenza, i media locali in Algeria hanno rivelato un aumento della domanda europea di spedizioni di petrolio algerino, nonostante Sonatrak abbia aumentato i prezzi di vendita pubblici di circa 35 centesimi al barile.
Nel 2020, l’Algeria e l’Italia avevano chiuso due anni di disaccordi e negoziati sulla durata del contratto di esportazione del gas naturale dopo aver raggiunto un “compromesso” che avrebbe garantito gli interessi di entrambe le parti.
Quelli sull’approvvigionamento dai  campi di “Urhoud II”, “Saif Fatima II” e “Zmalt Arabi”, situati nel sud dell’Algeria, sono stati i primi contratti firmati tra aziende algerine e italiane nel 1977.
Già a maggio 2019, l’Algeria e l’Italia avevano firmato un accordo per rinnovare la fornitura di Roma di 10 miliardi di metri cubi all’anno di gas naturale per 10 anni e con l’Enel per 3 miliardi di metri cubi all’anno per 8 anni.
Oggi Sonatrak e l’Eni hanno infine firmato un accordo che rinnova il contratto algerino di esportazione del gas verso il mercato italiano fino al 2049 per la fornitura di 1,5 miliardi di metri cubi in 29 anni dai 3 giacimenti di gas.

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