Gli avvocati tunisini hanno indetto uno sciopero nazionale per protestare contro l’arresto e la tortura dei colleghi Sonia Dahmani e Mahdi Zagrouba, prelevati dalla polizia sabato e lunedì scorsi all’interno della sede dell’Ordine degli avvocati di Tunisi. Ieri, giovedi 16 maggio, si sono svolte delle manifestazioni nella capitale e in altre città, con slogan che denunciavano la tortura e la repressione del governo. Vari gruppi per i diritti umani e organizzazioni internazionali, tra cui l’Unione Europea, hanno espresso seria preoccupazione per la situazione e hanno chiesto al governo tunisino di indagare e di fare chiarezza.
🇹🇳 “Magnifique pays : Torture et tyrannie !”
Le slogan phare d’aujourd’hui au rassemblement des avocats à Tunis contre le régime autoritaire.
Selon son comité de défense et la LTDH, l’avocat Mehdi Zagrouba, arrêté arbitrairement, aurait été violenté et torturé. pic.twitter.com/1hNwKTgn0M
— Amine Snoussi (@amin_snoussi) May 16, 2024
In particolare, l’avvocato Zagrouba, che è un membro attivo dell’Associazione per la tutela dei diritti umani in Tunisia (LTDH), è stato arrestato con l’accusa di aggressione a un agente di polizia durante una protesta, ma il giorno dopo è stato lui ad accusare gli agenti di averlo torturato in carcere, prima di crollare e perdere conoscenza.
1/4 Alarming information has emerged indicating that Tunisian lawyer Mahdi Zagrouba was tortured in police custody after his arrest on 13 May. Tunisia's authorities must order an independent and impartial investigation into the allegations and bring those responsible to justice
— Amnesty MENA (@AmnestyMENA) May 16, 2024
Queste accuse di Zagrouba hanno scosso la Tunisia: l’avvocato afferma di essere stato sottoposto a torture brutali durante la sua detenzione, e le sue parole sono state confermate da testimoni e da diverse organizzazioni per i diritti umani. Inoltre, il suo arresto è avvenuto senza un mandato e senza prove sufficienti a sostegno delle accuse, gli è stato negato l’accesso a un medico e a un avvocato durante il suo interrogatorio, e il giudice ha rifiutato di disporre una visita medica nonostante le sue condizioni precarie.
Questi arresti di Zagrouba e Dahmani (ma ricordiamo che con loro sono stati arrestati nei giorni scorsi anche i due giornalisti Mourad Zghidi e Borhen Bsaies) sono solo gli ultimi di una serie di azioni repressive condotte dal governo tunisino contro attivisti, giornalisti e membri dell’opposizione.
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Tra le richieste emerse durante le manifestazioni di ieri e dagli appelli della comunità internazionale ci sono un’indagine indipendente e imparziale sulle accuse di tortura contro Zagrouba, il rilascio immediato dei due avvocati e di tutti i prigionieri politici, la fine della repressione della società civile e il ritorno al rispetto dei diritti umani in Tunisia, una riforma del sistema giudiziario per garantire processi equi e imparziali.
La situazione in Tunisia è estremamente preoccupante e rischia di destabilizzare il Paese: il governo e il Presidente Saied devono rispondere alle accuse in modo credibile e trasparente, con azioni concrete che dimostrino la sua volontà di rispettare i diritti umani e lo stato di diritto.