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Crisi

Tunisia, arrestato Mahdi Zagrouba: un secondo avvocato in due giorni

In Tunisia cresce la tensione tra la polizia e il presidente da un lato, e avvocati, giornalisti e opposizione dall’altro. Si susseguono infatti arresti di figure critiche nei confronti del presidente Kais Saied Tunisian police storm lawyers' headquarters and arrest another lawyer https://t.co/19JxZR7yJB pic.twitter.com/BWIcSq89Tu — Reuters Africa (@ReutersAfrica) May 13, 2024 Ieri, la polizia ha…

In Tunisia cresce la tensione tra la polizia e il presidente da un lato, e avvocati, giornalisti e opposizione dall’altro. Si susseguono infatti arresti di figure critiche nei confronti del presidente Kais Saied

Ieri, la polizia ha fatto irruzione per la seconda volta in due giorni nella sede dell’ordine degli avvocati, arrestando l’avvocato Mahdi Zagrouba, noto per le sue critiche, fermato a seguito di un presunto alterco con due poliziotti. In precedenza era stata arrestata l’avvocatessa Sonia Dahmani per commenti critici espressi in televisione, che intanto è stata rinviata a giudizio:

Tunisia, arrestata in diretta tv Sonia Dahmani, avvocata critica del presidente Saied

Da anni l’avvocato Zagrouba è perseguitato dal potere tunisino. Ad esempio, nel gennaio del 2023 la Corte d’appello militare lo ha condannato per “aggressione a pubblici ufficiali in servizio” a 11 mesi di reclusione e gli è stato vietato di esercitare la professione di avvocato per cinque anni. Inoltre, esattamente un anno fa, nel maggio 2023, cominciò uno sciopero della fame nella sede dell’ordine degli avvocati per protestare contro un mandato di arresto nei suoi confronti:

Gli interventi della polizia sono descritti dagli avvocati come molto duri, una “scena dell’orrore”, ha riferito un collega presente all’arresto di Zagrouba. Non stupisce quindi la reazione dell’ordine degli avvocati che ha indetto uno sciopero nazionale e dell’opposizione che ha duramente condannato gli arresti come una grave escalation e un attacco alle libertà fondamentali.

Il presidente Saied, dopo essere stato eletto democraticamente nel 2019, ha progressivamente concentrato su di sé poteri sempre maggiori, allontanandosi dalle procedure democratiche e generando malcontento tra le forze di opposizione.

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