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Il trafficante di esseri umani Kidane Zekarias Habtemariam

Traffico di esseri umani. Arrestato l’eritreo Kidane Zekarias Habtemariam

Kidane Zekarias Habtemariam, eritreo di 39 anni, ricercato per traffico di esseri umani su larga scala, è stato arrestato in Sudan il 1 Gennaio, a riferirlo la Procura della Repubblica. I Paesi Bassi chiederanno la sua estradizione.

Il trafficante di esseri umani Kidane Zekarias Habtemariam
Il trafficante di esseri umani Kidane Zekarias Habtemariam

L’uomo era finito nella “Nationale Opsporingslijst” (nella lista olandese dei ricercati) perché sospettato di traffico di esseri umani in un’indagine del Pubblico Ministero e del Royal Netherlands Marechaussee (KMar).

E’ stato arrestato durante un’operazione internazionale della polizia degli Emirati Arabi Uniti, che lo ha rintracciato in Sudan nell’ambito di un’indagine per riciclaggio di denaro. Il Pubblico Ministero olandese ha sottolineato come l’uomo fosse al vertice di una “organizzazione criminale estremamente violenta” che contrabbanda principalmente migranti africani verso l’Europa. È descritto, nella lista nazionale dei ricercati, come “uno dei trafficanti di esseri umani più famosi e crudeli al mondo“.

L’iter è ben conosciuto, portato alla luce da molti giornalisti e da inquirenti di molti paesi europei. Kidane Zekarias Habtemariam gestiva un campo in Libia che ospitava migliaia di migranti. Le sue vittime hanno dovuto affrontare aggressioni, torture, rapimenti e stupri.

YESTIHAREG TEFERA, MADRE DI DANIEL TILAHUN, E SUO FRATELLO TEMESGEN, SIEDONO NELLA LORO CASA A CHERKOS, ADDIS ABEBA, CON UNA FOTO DELL'ADOLESCENTE MORTO IN LIBIA. (FOTO DI SALLY HAYDEN)
Yestihareg Tefera, madre di Daniel Tilahun, nella casa di Cherkos, Etiopia. Alla destra Daniel Tilahun, fratello dell’adolescente morto in un campo di prigionia in Libia. Photo: SALLY HAYDEN

Molti dei migranti non sono sopravvissuti al viaggio verso l’Europa. Alcune delle vittime hanno confermato come una volta arrivate a destinazione, sarebbero state soggette ad ulteriori estorsioni, anche per altri membri della famiglia ancora in mano ai trafficanti.

L’eritreo era stato già arrestato in Etiopia, ma era riuscito a fuggire durante un’udienza del suo processo. L’Interpol aveva quindi diramato il mandato di arresto internazionale. L’Etiopia ha reagito con una condanna all’ergastolo in contumacia, per tratta di esseri umani nel continente.

I Paesi Bassi ne hanno chiesto l’estradizione; il pubblico ministero che ha indagato sul trafficante, vorrebbe portare alla sbarra l’uomo e farlo processare per traffico di esseri umani ed estorsione. Ingenti infatti sono le somme di denaro che l’organizzazione è riuscita ad accumulare grazie alla tratta di uomini e donne dall’Africa.

L’indagine è stata condotta dall’Interpol con la collaborazione dell’Italia, la ICC (la Corte Penale Internazionale) e l’Europol.

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