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Tigray sotto attacco aereo, civili bombardati e uccisi

Etiopia, Tigray sotto attacco aereo continuato da parte del Nobel per la Pace

Questa mattina ennesimo attacco aereo sul Tigray, in area residenziale della città di Mekelle.

La prima segnalazione arriva da un tweet del portavoce del TPLF – Tigray People’s Liberation Front, Getch Getachew Reda via social alle 7.02:

“I droni di #AbiyAhmed pochi minuti fa hanno attaccato una zona residenziale di Mekelle uccidendo e ferendo civili innocenti. Nessun atto disperato e codardo potrebbe invertire le perdite sul campo di battaglia del regime. #TigrayWillPrevail !”

Un ennesimo tweet da Fasika Amdeslasie, Professore Associato di Chirurgia, GI e Chirurgo laparoscopico, Educatore Medico, ex Preside della Facoltà di Medicina, Mekelle Univ Tigray.che alle 7.32 condivide:

“C’è stato un attacco di droni oggi a Mekele, alle 7:30. Due femmine adulte sono arrivate riportando ferite. Totale vittima non noto. Uno era all’interno del suo recinto e l’altro proprio al cancello del suo recinto che usciva.”

Segue qualche dettaglio in più indicato da Kibrom Gebreselassie, Direttore Esecutivo, Ayder Comprehensive Specialized Hospital, Professore Associato di Chirurgia, Cardiovascolare e Chirurgo toracico. Università Mekelle, alle 8.49:

“Questa mattina, 14 settembre, ci sono stati due attacchi di droni. Il secondo è stato devastante poiché ha preso di mira coloro che stavano salvando le vittime. Finora 6 morti e molti feriti. Ancora vittime in arrivo per l’emergenza. #TigrayUnderAttack”

Poi arriva una seconda segnalazione da parte del dott. Fasika Amdeslasie alle 8.51:

“Ulteriore attacco di droni sulle persone raccolte per aiutare e vedere le vittime. Finora, 5 cadaveri sono stati portati all’ospedale di Mekele, 10 civili feriti sono arrivati ad Ayder. Un cadavere è arrivato ad Ayder. Tra le vittime un padre è morto e suo figlio viene portato in sala operatoria per laparatomia.”

Il Dott. Kibrom Gebreselassie informa alle 9.15:

“Il numero totale di decessi è salito a 10. Tre pazienti necessitano di un intervento chirurgico importante d’urgenza. Ora dell’attacco intorno alle 7:30, luogo del quartiere residenziale di Midre Genet.”

Il dott. Fasika Amdeslasie alle 10.17 condivide e conferma il numero di decessi:

“Finora Totale morti = 10 (5 all’ ospedale Ayder e 5 al Mekele) Feriti = 13

Queste persone hanno pianificato una giornata normale, ma sono state bombardate intorno alla loro zona residenziale.”

Il Dott. Kibrom Gebreselassie conferma alle 10.48:

“Il numero totale di morti è 10. Feriti 14. Luogo dell’attacco Dagim Amsal.”

Il Dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus , direttore dell’ OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità condanna i continui attacchi aerei mortali verso la popolazione del Tigray e condivide un suo messaggio via social alle 11.50:

“Condanniamo gli attacchi ai civili in Tigray . Finché i combattimenti continueranno, vite innocenti saranno a rischio. L’Ayder Referral Hospital è a corto di medicinali, attrezzature e personale per curare i pazienti da mesi. Esortiamo i governi etiope ed eritreo a lavorare per la pace e porre fine all’assedio”

Aggiornamento: epilogo del giorno dopo.

Il Dott. Kibrom Gebreselassie il 15 settembre 2022 aggiorna sulla situazione alle 13.23:

“Il paziente ferito dal 13 settembre è morto. È morto anche uno dei pazienti operati ieri (14 settembre). Questo porta il bilancio delle vittime dai due giorni di bombardamento a 12.”


Approfondimento: Tigray, nuovo attacco drone sul Campus universitario a Adi Hacki, Mekelle


Il contesto in cui si inseriscono questi attacchi aerei è di una regione come quella del Tigray e del suo popolo, civili martoriati ed assediati da più di 22 mesi, da quando il 4 novembre è iniziata una guerra, definita dal premier etiope nobel per la pace, Abiy Ahmed Ali, come veloce “azione di polizia” per fermare i dissidenti, le forze del Tigray, tutti i membri del TPLF. Purtroppo si è fin da subito delineata come guerra dai risvolti etnici e genocidi. Oggi quasi 7 milioni di persone di etnia tigrina sono assediati e confinati in questa regione, ed oggi, ancora sotto attacchi e bombardamenti. Oltre al rivolo di aiuti determinati dalla tregua umanitaria indetta il 24 marzo 2022 dal governo centrale, ma che non ha mai dato i frutti sperati (è ancora il 90% delle persone a dipendere dal supporto umanitario e centinaia di migliaia sono in situazione di grave malnutrizione, sulla soglia della carestia) anche i servizi di base sono bloccati: Elettricità, vie di comunicazione, telefono e internet, accesso ai conti bancari e mancanza di carburante. Assediati e bombardati dal governo etiope auto legittimato dal perseguimento dell’unità e della sicurezza nazionale. Lo stesso governo che ha politicizzato come moneta di scambio i servizi di base con un cessate il fuoco per avviare i negoziati di pace.

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