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Sudan, stato d’emergenza per stagione delle piogge più devastante ultimi 100 anni

Il cielo plumbeo della stagione delle piogge più devastanti degli ultimi cento anni in Sudan, con decine di migliaia di abitazioni distrutte, centinaia di morti e oltre 200 mila sfollati, non ha impedito ai sudanesi di scendere in piazza per chiedere interventi più efficaci al governo di transizione.
Case allagate, colture devastate, strade dissestate e impraticabili nelle periferie. Gran parte dei quartieri della capitale, Khartoum, e del sobborgo gemello di Omdurman allagati e inaccessibili. Lo scenario è apocalittico. E l’esecutivo guidato dal primo ministro Abdalla Hamdok non sembra in grado di rispondere in modo adeguato all’emergenza.
La pioggia torrenziale ha sommerso interi villaggi, travolgendo non meno di 100 mila case. Le autorità sudanesi hanno comunicato che il livello del Nilo ha raggiunto i 17,62 metri. Mai stato così alto nell’ultimo secolo. Inevitabile per il governo dichiarare lo stato di emergenza di tre mesi a livello nazionale lo scorso 5 settembre.
Per accogliere gli sfollati è stata allestita una tendopoli che garantisce un riparo malsano e poco sicuro e intanto le piogge continueranno e il rischio di nuovi disastri e del diffondersi di infezioni è ormai una certezza.
Le inondazioni del fiume Nilo stanno mettendo inoltre a rischio il patrimonio archeologico del Paese. In particolare a lanciare l’allarme gli archeologi che sono impegnati negli scavi della città di al-Bajrawiya, antica città reale dell’impero meroitico, stia affrontando
Secondo Suna, l’agenzia di stampa statale del Sudan il capo dell’Unità archeologica francese del Sudan Antiquities Service, Marc Maillot, il rischio di danni irreparabili è quasi inevitabile.
“Per tentare di respingere e dar defluire senza danni l’acqua che si infiltrata nelle rovine archeologiche le nostre squadre hanno costruito muri di sacchi di sabbia e utilizzato pompe idrauliche per aspirare il flusso torrenziale – ha affermato Maillot . “La città quest’anno sembrava essere stata risparmiata poi però le inondazioni ci hanno colpito violentemente e se il livello del Nilo salirà ancora le misure adottate potrebbero essere insufficienti”.
Anche altri siti archeologici rischiano di essere travolti dalle alluvioni, soprattutto quelli situati lungo il Nilo come le colture e le campagne del Paese, che non sono state risparmiate dagli effetti devastanti di questa anomala e inarrestabile stagione delle piogge.

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