Le Rapid Support Forces, al cui comando vi è Mohamed Hamdan Dagalo (Hemedti), hanno subito attacchi con droni e sabotaggi sul campo. La notizia rimbalzata nelle prime ore del pomeriggio, ha trovato un approfondimento nell’inchiesta della Cnn, secondo la quale vi sarebbero i servizi ucraini dietro queste azioni.
Le RSF, legate alla Wagner, sarebbero state colpite, secondo l’emittente americana, da “una forza militare non sudanese”, ma nessuno fino ad ora ha potuto confermare in maniera indipendente la notizia.
Almeno otto degli attacchi sarebbero stati portati eseguiti con droni facilmente provabili in commercio, secondo le tecniche utilizzate dai militari ucraini sul campo, tecniche del tutto estranee o almeno inusuali alle dinamiche del contesto bellico sudanese.
L’utilizzo di Fpv, piccoli droni kamikaze comandati dam operatori dotati di occhiali e visori, nella guerra in Sudan, sarebbe il primo caso documentato dell’utilizzo di tali armi all’interno del continente africano. I video pubblicati dalle forze sudanesi, mostrano una serie di attacchi che confermerebbero, secondo la Cnn, le tecniche sopra menzionate.