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Sudan

Sudan, Strategic Initiative for Women: violenze sessuali non sono un danno collaterale

Khartoum. “La violenza sessuale perpetrata dalle RSF su donne e ragazze è dilagante” secondo The Strategic Initiative for Women in the Horn of Africa (SIHA), un gruppo regionale per i diritti delle donne.

Le violenze sessuali non sono un danno collaterale del conflitto ed i responsabili devono essere individuati ed assicurati alla giustizia” si legge nella dichiarazione rilasciata della SIHA lunedì.

Dalla SIHA e dalla sola Khartoum arrivano 10 segnalazioni al giorno di violenza sessuale. Un piccolo spaccato di ciò che accade, perché molte donne sono ancora troppo spaventate per uscire allo scoperto o troppo piccole per capire cosa sia accaduto loro.

Violenze che sarebbero avvenute su larga scala e fatto ormai ben radicato nel tessuto della vita quotidiana delle donne di Khartoum. Violenze che non avrebbero risparmiato nemmeno i volontari delle Ong locali, in prima linea nella risposta all’emergenza umanitaria creatasi.

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Una situazione aggravatasi anche a causa della chiusura e dalla distruzione di ospedali e cliniche, limitando così notevolmente l’accesso alle cure mediche ed ai kit stupro per le sopravvissute.

La SIHA ha richiamato l’attenzione della comunità internazionale e delle Ong presenti sul campo, affinché esercitino pressioni sulle parti in guerra affinché vengano garantiti degli spazi sicuro ai quali le donne, vittime di violenze, possano fare accesso e nei quali poter avere cure adeguate ed effettuare gli esami del caso.

I responsabili di OCHA, UNHCR, UNICEF, UNFPA e OMS hanno inoltre ricordato la necessità di ampliare celermente i servizi di risposta e prevenzione alla violenza di genere in Sudan e nei paesi vicini, dove tutti coloro in fuga dalle violenze hanno trovato sicurezza come rifugiati, per rispondere ai crescenti bisogni.

Anche prima dello scoppio dei combattimenti il 15 aprile, più di 3 milioni di donne e ragazze in Sudan erano a rischio di violenza di genere, compresa la violenza nelle relazioni di coppia, secondo le stime delle Nazioni Unite. Questo numero è salito a circa 4.2 milioni di persone.

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Gli operatori sanitari, gli assistenti sociali, i consulenti e le reti di protezione comunitaria all’interno del Sudan hanno segnalato un netto aumento delle denunce di violenza di genere a causa del perdurare delle ostilità in tutto il Paese. Le donne, comprese le rifugiate che vivevano in Sudan prima del conflitto, hanno denunciato episodi di violenza di genere durante la fuga da Khartoum verso altre aree. Le donne in fuga attraverso i confini del Sudan hanno raccontato all’UNHCR e ai team delle Nazioni Unite per i diritti umani nei Paesi limitrofi le orribili violenze che hanno dovuto affrontare.

Ph. credit: Nyarok (a destra) e le sue figlie Amma e Rebecka, aspettano in un centro di transito UNHCR a Joda, Renk, Sud Sudan. © UNHCR/Charlotte Hallqvist

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