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Sudan, MSF denuncia brutali attacchi contro le strutture sanitarie

Ospedali distrutti, magazzini saccheggiati, farmaci e veicoli rubati: a denunciare gli attacchi e le violenze conto  centri e operatori sanitari è Medici senza frontiere.
Le aggressioni alle strutture mediche in Sudan sono continue, staff e pazienti subiscono ripetutamente l’azione violenta dei gruppi armati.

In un magazzino a Khartoum i frigoriferi sono stati staccati e i farmaci sono stati gettati via. L’intera catena del freddo è andata in tilt: i medicinali non sono più utilizzabili per curare i pazienti. Siamo scossi e sconvolti da questi attacchi deplorevoli. Tutto questo è semplicemente assurdo” afferma Francesca Arcidiacono, capomissione di MSF in Sudan.

 

MSF, in azione in dieci stati del Sudan, sta cercando di incrementare le sue attività da quando sono scoppiati gli intensi combattimenti tra l’esercito sudanese e le Forze di Supporto Rapido, ma incursioni, saccheggi e occupazioni armate delle sue strutture, oltre alle sfide amministrative e logistiche, rappresentano un ostacolo enorme.

 

MSF chiede a tutte le parti in conflitto di garantire la sicurezza del personale medico e delle strutture sanitarie, di consentire il passaggio sicuro delle ambulanze e di chi cerca assistenza, di facilitare l’accesso e la circolazione degli operatori delle organizzazioni umanitarie e delle forniture mediche. Nonostante il 20 maggio sia stato annunciato un cessate il fuoco tra le parti in conflitto, questo tipo di intese, anche in precedenza, non sono state mai osservate.

 

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