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Speciale Sudan

Sudan, aiuti a rischio. Team MSF minacciato di morte e derubato a Khartoum

In Sudan è sempre più pericoloso portare aiuto a feriti e sfollati del conflitto scoppiato lo scorso 15 aprile. Uomini armati hanno attaccato un team di MSF che trasportava forniture mediche al Turkish Hospital a sud di Khartoum, una delle due strutture sanitarie ancora funzionanti nell’area. L’attacco, avvenuto ieri pomeriggio, è stato lanciato a soli…

In Sudan è sempre più pericoloso portare aiuto a feriti e sfollati del conflitto scoppiato lo scorso 15 aprile.
Uomini armati hanno attaccato un team di MSF che trasportava forniture mediche al Turkish Hospital a sud di Khartoum, una delle due strutture sanitarie ancora funzionanti nell’area. L’attacco, avvenuto ieri pomeriggio, è stato lanciato a soli 700 metri dall’ospedale, dove centinaia di pazienti, compresi bambini, sono attualmente in cura.

Quattro membri dello staff di Medici Senza Frontiere (MSF), insieme a quattro conducenti di camion e 10 lavoratori a giornata, sono stati fermati mentre trasportavano forniture mediche al Turkish Hospital a sud di Khartoum, dove MSF fornisce assistenza medica. L’attacco, avvenuto ieri pomeriggio, è stato lanciato a soli 700 metri dall’ospedale dove centinaia di pazienti, compresi bambini, sono attualmente in cura.

 

Dopo aver discusso sulle ragioni della presenza di MSF, gli uomini armati hanno aggredito il team picchiandolo e frustandolo, oltre a trattenere l’autista di uno dei veicoli, minacciandolo di morte prima del rilascio, mentre il mezzo è stato rubato. A seguito di questo orribile incidente, MSF avverte che le attività in questo ospedale sono ora in serio pericolo e non potranno continuare se non verranno rispettate le garanzie minime di sicurezza.

 

“Per salvare le vite delle persone, la stessa vita del nostro personale non deve essere messa a rischio. Se un incidente come questo si ripeterà e se la nostra capacità di trasportare rifornimenti continuerà ad essere ostacolata, allora, purtroppo, la presenza di MSF al Turkish Hospital diventerà presto insostenibile” dichiara Christophe Garnier, responsabile delle emergenze di MSF in Sudan.

 

Il Turkish Hospital è uno degli unici due ospedali rimasti aperti in tutta la parte meridionale di Khartoum, entrambi supportati da MSF, una delle poche organizzazioni medico-umanitarie internazionali ancora presenti in città. MSF supporta gli ospedali di Khartoum est e Omdurman, oltre a quello di Khartoum sud e aiuta il ministero della sanità a tenere attivo il fragilissimo sistema sanitario, anche se dopo l’incidente di ieri, oltre a quelli precedenti, MSF teme che le attività potrebbero presto non essere più possibili.

 

Solo ieri, AL Turkish Hospital, MSF ha ricevuto 44 pazienti feriti in un attacco aereo. Circa tre settimane fa, invece, c’è stato un afflusso massiccio di feriti, soprattutto donne e bambini, rimasti colpiti in seguito all’intensificarsi dei combattimenti intorno alla sede della Central Reserve Police. Ogni giorno questo ospedale accoglie circa 15 pazienti con ferite di guerra, effettua interventi chirurgici salvavita e mantiene in vita pazienti con malattie croniche. Le équipe di MSF lavorano 24 ore su 24 in condizioni difficili per fornire cure a quanti ne hanno bisogno, ma quando lasciano l’ospedale subiscono aggressioni fisiche e abusi.

 

A Khartoum MSF ha curato oltre 1.600 pazienti con ferite di guerra dall’inizio del conflitto e l’intenzione è di continuare a farlo. Tuttavia, la sicurezza si è deteriorata così drammaticamente nelle ultime settimane che la presenza di MSF dentro il Turkish Hospital è ora in discussione.

 

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Guido Gargiulo

Appassionato di Taiwan, Asia e Africa. Laureato in Lingue e Culture dell’Europa e delle Americhe presso l’Università L’Orientale di Napoli, ho approfondito lo studio del cinese al Taiwan Mandarin Educational Center e all’Istituto Confucio. L’Africa ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuore, con studi anche del Kiswahili, una delle lingue più parlate nel continente.

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