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Speciale Sudan

Sudan, 11 morti e 150 feriti nella repressione delle prime proteste dopo il colpo di stato

Undici morti e 150 feriti, alcuni dei quali gravi: gli autori del colpo di stato in Sudan si sono presentati così, il 25 ottobre, stroncando le prime proteste nella capitale Khartoum e in altri centri del paese, tra cui Madani ed El-Fashir. E il bilancio rischia di essere provvisorio. “Gli hanno sparato in faccia, il…

Undici morti e 150 feriti, alcuni dei quali gravi: gli autori del colpo di stato in Sudan si sono presentati così, il 25 ottobre, stroncando le prime proteste nella capitale Khartoum e in altri centri del paese, tra cui Madani ed El-Fashir. E il bilancio rischia di essere provvisorio.

“Gli hanno sparato in faccia, il volto era completamente irriconoscibile”, ha raccontato ad Amnesty International il fratello di Gamal Abdel Nasir, 23 anni, una delle prime vittime dei golpisti.

Muhammed al-Sadiq Musa, 27 anni, è stato ucciso quando i soldati hanno aperto indiscriminatamente il fuoco contro cinque manifestanti che lanciavano sassi contro il Quartier generale delle forze armate di Khartoum.

Amnesty International ha nuovamente chiesto alla giunta militare che ha assunto il potere di astenersi dall’uso della forza letale, rispettare il diritto di manifestazione pacifica, ripristinare pienamente la connessione a Internet e rilasciare tutte le persone arrestate arbitrariamente dopo il colpo di stato.

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Guido Gargiulo

Appassionato di Taiwan, Asia e Africa. Laureato in Lingue e Culture dell’Europa e delle Americhe presso l’Università L’Orientale di Napoli, ho approfondito lo studio del cinese al Taiwan Mandarin Educational Center e all’Istituto Confucio. L’Africa ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuore, con studi anche del Kiswahili, una delle lingue più parlate nel continente.

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