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Sudafrica: oltre 300 morti nelle inondazioni causate dall’alluvione a Durban

Martedì 12 aprile delle forti piogge in Sud Africa hanno causato inondazioni e smottamenti nella provincia costiera orientale di KwaZulu-Natal, compresa la città di Durban, causando la morte di oltre 300 persone.

Le autorità hanno riferito di migliaia di case distrutte e di intere strade spazzate via a Durban, rendendo più difficili i trasporti e i soccorsi, nonché l’evacuazione di migliaia di persone. Come ha riferito il servizio meteorologico nazionale, in sole 48 ore sono caduti 450 mm di pioggia, ovvero quasi la metà delle precipitazioni annuali di Durban, che in media equivalgono a 1009 mm.

Nella serata del 13 aprile il bilancio delle vittime è salito a 306, ha detto Nonala Ndlovu, portavoce del dipartimento provinciale di gestione dei disastri: “uno dei momenti più bui nella storia” della zona.

Si tratta delle piogge più intense degli ultimi 60 anni, la più mortale mai registrata in Sud Africa; nel 1995 un’altra forte tempesta causò 150 vittime.

Il Presidente del Paese, Cyril Ramaphosa, ha descritto le inondazioni come una “catastrofe di enormi proporzioni“, aggiungendo che vi sono intere famiglie distrutte: “una famiglia ha perso 10 membri“. Il Capo di Stato ha anche detto che “questo disastro è dovuto al cambiamento climatico“, per cui “non possiamo più rimandare ciò che dobbiamo fare per arginarlo“.

Intanto, la ricerca dei dispersi è ancora in corso e il governo ha assicurato il massimo impegno nei soccorsi e nell’assistenza alle persone sinistrate. Tra i danni più ingenti ci sono quelli alle strutture pubbliche: ben 248 scuole sono state danneggiate, così come vari luoghi di culto, come la chiesa metodista della township di Clermont, ridotta a un cumulo di macerie.

Durban è il più grande centro portuale dell’oceano indiano e il più grande porto di importazione e di esportazione dell’Africa meridionale: la tempesta lo ha costretto a interrompere qualsiasi operazione, anche perché la strada principale di accesso ha subito gravi danni e altre vie di comunicazione erano piene di container e di alberi sradicati dalla furia del vento.

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