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Sahara Occidentale: violato il cessate il fuoco; attacco del Fronte Polisario al Marocco

In un comunicato ufficiale, il gruppo separatista conosciuto come Polisario, composto da individui di etnia Saharawi, ha dichiarato di aver condotto un attacco nel Sahara Occidentale contro il Marocco nelle prime ore di domenica. Questo tragico evento ha purtroppo portato alla perdita di una vita e al ferimento di diverse persone, secondo quanto riportato dal sito spagnolo Atalayar. Le autorità giudiziarie marocchine hanno reagito all’attacco aprendo un’indagine in merito alle quattro esplosioni e agli spari di proiettili che si sono verificati in diversi quartieri di Smara, una città di notevole importanza situata a 80 chilometri a nord del confine con la Mauritania e 300 chilometri a ovest del confine con l’Algeria. Questa situazione rappresenta una chiara violazione del cessate il fuoco e costituisce un ostacolo alla ricerca di una soluzione pacifica, come proposto dal Movimento Saharawi per la Pace durante la Seconda Conferenza Internazionale sul Sahara Occidentale a Dakar. Il movimento sta cercando il riconoscimento a livello internazionale come legittimo rappresentante del popolo Saharawi e ha presentato una proposta concreta di negoziato con il Marocco, con l’obiettivo di garantire un’ampia autonomia al Sahara, pur rimanendo sotto la sovranità del Marocco.

N.B. I Saharawi sono un popolo indigeno che ha una lunga storia nella regione del Sahara Occidentale. La loro cultura è strettamente legata a uno stile di vita nomade, tradizionalmente basato sulla pastorizia e l’allevamento di cammelli. La lingua principale dei Saharawi è l’arabo, ma parlano anche altre lingue berbere, francese e spagnolo a causa del passato coloniale. Il popolo Saharawi ha vissuto decenni di conflitto a causa delle dispute territoriali con il Marocco. Questo conflitto è iniziato negli anni ’70 quando il Marocco ha reclamato il controllo del Sahara Occidentale dopo il ritiro della Spagna. Questo ha portato a una lunga lotta per l’autodeterminazione e l’indipendenza. A causa del conflitto, molte famiglie Saharawi sono state costrette a fuggire dalla loro terra d’origine e vivono nei campi profughi situati nei pressi di Tindouf, in Algeria. Questi campi sono gestiti principalmente dal movimento separatista Polisario. I Saharawi hanno dichiarato l’indipendenza del Sahara Occidentale, creando la Repubblica Democratica Araba Saharawi (RASD), sebbene il riconoscimento internazionale di questa entità sia limitato. La questione del Sahara Occidentale rimane irrisolta e continua a essere oggetto di negoziati e tensioni internazionali. La popolazione Saharawi lotta per il riconoscimento dei propri diritti umani e il diritto all’autodeterminazione.

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