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SADC e Rwanda operative: il Mozambico si prepara ad una offensiva decisiva

Mentre le truppe ruandesi e quelle mozambicane hanno riportato notevoli successi tra luglio ed agosto di quest’anno, le truppe SADC sono state dichiarate completamente operative solo a partire dal 2 settembre.

L’efficacia delle truppe ruandesi, in appoggio al Mozambico, nelle operazioni militari che si sono svolte tra maggio ed agosto, sembra essere di gran lunga superiore rispetto al supporto concreto dato dagli altri paesi SADC fino ad ora.

In effetti, i Paesi SADC hanno incontrato diverse difficoltà, inizialmente, nel trovare un accordo politico-militare soddisfacente per tutti i membri; la riluttanza del Mozambico ad avere troppe truppe stranieri sul proprio suolo nazionale ha giocato un ruolo fondamentale nel ritardo di coordinamento e dispiegamento delle forze degli altri Paesi. Contemporaneamente l’accordo bilaterale Mozambico-Ruanda risulta invece essere molto più efficace e il rapido dispiegamento dei ruandesi ha portato a successi eclatanti, in particolare con la riconquista di Mocimboa da Praia. Altre operazioni hanno, inoltre, permesso di dare inizio a una nuova fase di riabilitazione di alcune strade non utilizzate da mesi (Pemba – Quissanga) e di avviare le operazioni per un ritorno progressivo della popolazione locale nell’area rurale di Palma. Da non dimenticare, inoltre, la riabilitazione dell’infrastruttura telefonica e la stima dei danni che ancora continua, nella città di Mocimboa da Praia, rimasta in mano agli insorgenti per diversi mesi.

Ad oggi, nonostante i successi ruandesi- mozambicani, resta difficile quantificare la porzione di territorio totalmente recuperata e non più sotto il controllo degli insorgenti; inoltre, la coalizione non ha mai comunicato ufficialmente le cifre su eventuali perdite e feriti sofferte da parte loro. Da un punto di vista militare ora si apre una nuova fase dove le forze ruandesi-mozambicane dovranno coordinarsi con il resto delle forze SADC in campo in modo da continuare sulla striscia positiva di successi militari che hanno contraddistinto la prima metà del 2021; in questo senso potrebbero non mancare le difficoltà di coordinamento per una forza multinazionale che ora vede in campo molti eserciti.

Da un punto di vista di bisogni umanitari, una parte della popolazione sta progressivamente ritornando verso l’area rurale di Palma che sembra essere più sicura rispetto a pochi mesi fa; nonostante ciò, le operazioni militari potrebbero portare a nuovi movimenti di popolazione forzati per sfuggire ai combattimenti. Inoltre, solo nei prossimi mesi potrà essere più chiaro se le operazioni militari avranno l’obiettivo di assicurare il ritorno the colossi di gas e petrolio verso le zone di sfruttamento delle risorse per ricominciare l’implementazione dei progetti abbandonati in marzo, o se le operazioni militari avranno anche lo scopo di proteggere la popolazione civile da una nuova penetrazione terroristica.

 

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