vai al contenuto principale

Rwanda, l’ad di Eni Claudio Descalzi incontra il presidente Paul Kagame

Il 4 novembre 2021, l’Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha incontrato a Kigali il Presidente del Rwanda, Paul Kagame, e il Ministro del Commercio e dell’Industria Beata Habyarimana. Lo scopo dell’incontro ha riguardato la possibile collaborazione negli ambiti della transizione energetica e dell’economia circolare, in una prospettiva regionale.

In particolare, le delegazioni di Eni e del Rwanda hanno discusso di come valorizzare l’importante settore agricolo rwandese con progetti nella filiera agroindustriale, come la coltivazione di piante per produrre agro-feedstock per la bioraffinazione. Descalzi e Kagame, inoltre, si sono occupati anche di progetti congiunti di ricerca e sviluppo nei settori della transizione energetica, nonché di possibili investimenti nell’area della conservazione delle foreste e della protezione delle specie a rischio.

Zephanie Niyonkuru, vicedirettrice del Rwanda Development Board, cioè il dipartimento governativo che integra tutte le agenzie statali impegnate nell’attrazione di investimenti nell’economia nazionale, ha affermato che l’incontro con i vertici dell’azienda italiana è stato positivo, per cui il Paese africano è pronto “a lavorare con Eni su progetti di sostenibilità nell’energia, nella conservazione e in altre aree della green economy in Rwanda e nella regione”.
Eni, originariamente creata dallo Stato italiano come ente pubblico nel 1953 sotto la presidenza di Enrico Mattei, dal 1992 è un’azienda multinazionale sempre più impegnata nella transizione energetica, con l’obiettivo di raggiungere la totale decarbonizzazione entro il 2050, specie nel settore dei trasporti, che attualmente causano circa il 24% delle emissioni globali di anidride carbonica.
L’incontro è particolarmente importante per il Rwanda, che persegue l’ambizioso obiettivo di diventare un’economia a reddito medio entro il 2035, nonché un Paese ad alto reddito entro il 2050. Lo stato rwandese punta ad una crescita economica legata a un sistema di trasporto sostenibile, tenendo conto che non ha sbocchi sul mare, per cui da un lato mira a ridurre i costi di volo e logistica, mentre dall’altro è impegnato da tempo a costruire un sistema di trasporto integrato regionale attraverso reti stradali, trasporti fluviali e linee ferroviarie.
Dal canto suo, l’Eni segue un modello di business “fortemente orientato alla creazione di valore di tutti gli stakeholder nel lungo termine, combinando la sostenibilità economica, finanziaria e ambientale”. Come affermato dall’azienda in un comunicato stampa del giorno successivo, ciò si traduce in una strategia volta a raggiungere il net zero per le emissioni e per l’intensità emissiva, con riferimento all’intero ciclo di vita dei prodotti energetici venduti, rafforzando ulteriormente i propri obiettivi intermedi di decarbonizzazione.

Torna su