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Sudan, represse con gas lacrimogeni manifestazioni pacifiche di insegnanti

Migliaia di persone sono scese in strada oggi a Khartoum. La capitale del Sudan, e in diverse altre  città del Paese per protestare contro il colpo di Stato militare dello scorso 25 ottobre. Le manifestazioni, organizzate dall’Associazione professionale sudanese  – la piattaforma dei più importanti sindacati promotrice delle proteste che nel 2019 portarono alla caduta del presidente Omar al Bashir – si sono svolte a Madani, Atbara, Nyala e Al Doyian.
In tanti hanno raccolto l’invito degli organizzatori a scendere in piazza a protestare nonostante il blocco alla rete Internet.
In molti quartieri i manifestanti hanno chiuso le strade erigendo barricate e bruciando pneumatici di auto.
La polizia ha risposto facendo ricorso a gas lacrimogeni per disperdere la folla e ha arrestato almeno 113 insegnanti.
Al momento si ha notizia  di una sola vittima e di decine di feriti: dal giorno del golpe, il 25 ottobre, sono non meno di 16 i manifestanti uccisi e oltre 300 quelli che hanno riportato lesioni.
La Spa prevede di intensificare le proteste e gli scioperi generali per costringere i militari a restituire il potere a un governo civile.
Nel frattempo il comandante delle Forze di supporto rapido (Rsf) e numero due delle forze armate, Mohamed Hamdan Dagalo, meglio conosciuto come Hemetti, ha pubblicato un video in un cui approva la mossa del generale Abdel Fattah al Burhan di prendere il potere sostenendo che fosse l’unico modo “per correggere il corso della rivoluzione popolare e preservare la sicurezza e la stabilità del Paese” e ribadisce l’impegno dei militari a raggiungere la transizione democratica nel Paese, oltre a riconoscere ai cittadini sudanesi il diritto di protestare pacificamente.
Al Burhan ha intanto ricevuto ieri una delegazione della Lega araba guidata dall’assistente segretario generale, Husam Zaki, a cui ha ribadito il pieno impegno dell’esercito per la trasformazione democratica e la sua determinazione a proteggere le conquiste della rivoluzione sudanese e la realizzazione delle aspirazioni del popolo del Sudan. Lo riferisce l’agenzia di stampa statale “Suna”.
Zaki, da parte sua, ha riaffermato il sostegno della Lega araba alla transizione democratica in Sudan, sottolineando l’importanza del dialogo come unico mezzo per superare la crisi. Sempre ieri al Burhan ha emesso la decisione di sollevare dai loro incarichi alcuni direttori di banche del governo e nominarne altri funzionari come loro successori.

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