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“Riflessioni per il futuro”, le associazioni senegalesi della Toscana a lavoro con la società civile

Si è tenuta questo weekend la prima edizione della giornata Mbebett presso il Salone Storico della Casa della Città Leopolda di Pisa. La parola Mbebett  nasce dalla lingua wolof (lingua parlata in Senegal) per indicare il sempre maggiore bisogno di pensare al proprio futuro in qualità di cittadini protagonisti delle realtà in cui viviamo.

Una grande novità per il mondo dell’associazionismo senegalese che nasce dalla volontà del Presidente della Confederazione dei senegalesi in Toscana, il sig.re  Pene Abdoul Ahad Mback, con l’obiettivo di rispondere alle difficoltà dei suoi connazionali tanto nella regione quanto a livello nazionale.

La presenza senegalese in Italia è ormai di vecchia data, contando a fine 2022 ben 110 763 senegalesi soggiornanti regolarmente. Numeri che rispecchiano una buona inclusione nel mondo lavorativo da un punto di vista quantitativo, diversa la questione qualitativa tanto nel mondo del lavoro che in generale, nei diversi aspetti del quotidiano. Emergono diversi ostacoli che ancora impediscono a molti senegalesi, non più migranti ma cittadini delle società che vivono da anni, di potersi considerare pienamente indipendenti, autonomi e protagonisti delle realtà che abitano.

Un incontro che ha fatto emergere un grosso problema rispetto al tema degli affitti in Toscana, ma problematica anche la situazione di tante donne senegalesi che spesso si ritrovano a lavorare a paghe bassissime in alcuni hotel o in servizi di pulizia. Preoccupanti i giovani che abbandonano la scuola alla ricerca di un lavoro o di tanti bambini arrivati qui da piccoli con problemi con la lingua, ritrovandosi poi quasi catapultati in contesti molto diversi da quello d’origine.

In breve, accesso alle informazioni, richieste di affitto, mondo del lavoro e questioni di genere, ma anche lo scarso coinvolgimento delle associazioni senegalesi nella progettazione locale o il mondo della politica e dell’istruzione tra i temi cardine della giornata.

Dalla presa di coscienza di queste difficoltà, consapevoli che spesso interessano tanti cittadini con background migratorio più in generale, il Presidente Penn ha pensato di accogliere nel Salone Storico della Casa della Città Leopolda di Pisa una ventina di associazioni senegalesi in un momento di scambio e confronto  partecipato, vantando la presenza di rappresentanti di diverse autorità e di enti della società civile, di persone provenienti da altri Paesi africani, rappresentanti di Prefettura e questura, nomi della stampa locale e di centri universitari o accademici.

La parte più interessante della giornata, dopo la presentazione dei diversi partecipanti e delle realtà con le quali operano, è stata l’organizzazione di tavoli di lavoro che hanno raggruppato italiani e senegalesi  secondo una logica di interesse per la tematica e rispettando le competenze di ciascuno.

Oggi i rappresentanti dei diversi tavoli stanno elaborando i contenuti raccolti nei momenti di confronto in gruppo, presentati nel weekend alla platea, per creare un documento programmatico finale da condividere sul territorio locale e nazionale.

La pubblicazione del lavoro finale sarà disponibile entro la seconda settimana di luglio, offrendo una panoramica degli ostacoli e delle difficoltà per ciascun tema oltre che riflessioni e proposte concrete ragionate da rappresentanti senegalesi e da enti locali grazie a momenti di scambio, reciproca conoscenza e costruzione di nuove reti.

Difficoltà attuali e soluzioni che proporremo non interessano solo i senegalesi. È un problema più grande che tocca tutti i cittadini considerati oggi ancora stranieri, seppur soggiornanti qui da decenni. Vogliamo essere firmatari di un documento che metta nero su bianco soluzioni concrete per tutti noi e per chi è arrivato da poco. Insieme, ci presenteremo al domani con una risposta. Per noi e per gli altri.” dice il Presidente Penn.

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