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Rwanda, caccia congolese viola spazio aereo rwandese e viene colpito da un razzo
Nel pomeriggio di martedì 24 gennaio, intorno alle ore 17, un caccia Sukhoi-25 delle FARDC (Forze Armate della Repubblica Democratica del Congo) ha violato lo spazio aereo del Rwanda, il quale ha risposto lanciando un missile o un razzo, le cui schegge hanno danneggiato il velivolo, poi atterrato dopo qualche istante all’aeroporto di Goma, capitale della provincia congolese del Nord Kivu.
In un comunicato, il governo del Rwanda ha scritto che lo sconfinamento dell’aereo congolese ha richiesto una risposta militare e che “la RDC deve fermare questa aggressione”:
DRC FIGHTER JET VIOLATES RWANDA AIRSPACE
Today at 5:03 pm, a Sukhoi-25 from the DR Congo violated Rwanda airspace for the third time.
Link: https://t.co/WjRiomxwsJ pic.twitter.com/AutWEFvm7K
— Rwanda Government Communications (@RwandaOGS) January 24, 2023
Dal canto suo, il governo della Repubblica Democratica del Congo ha negato la violazione dello spazio aereo rwandese da parte del proprio caccia e ha deplorato il colpo lanciato verso il velivolo, accusando il vicino di aver compiuto “un atto di guerra”:
#RDC Le Gouvernement 🇨🇩 condamne et dénonce fermement l’attaque de son avion de chasse, ce mardi 24 janvier 2023, par l’armée rwandaise dans l’espace aérien Congolais et n’entend pas se laisser faire. Ci-dessous⤵️, le communiqué officiel pic.twitter.com/YnLz2Bmhlq
— Ministère de la Communication et Médias/RDC (@Com_mediasRDC) January 24, 2023
Dai filmati presenti online non è chiaro se il Sukhoi-25 abbia sorvolato il Rwanda (probabilmente solo in una piccola porzione del lago Kivu) e se il razzo lo abbia colpito in territorio congolese, ma senza abbatterlo e causandogli dei lievi danni:
Cette video a été prise à partir de Gisenyi.
L'Avion semble avoir violé l'espace aérienne rwandaise. Ce serait la troisième fois.
La première fois, le même avion était allé jusqu'à se poser sur l'aeroport de Gisenyi.
Le Rwanda n'avait pas réagi. pic.twitter.com/alV6r3ujcR
— Sugira Mireille 🇨🇩 (@sugiramireille) January 24, 2023
#RDC: Un avion de l'armée ciblé par des tirs ennemis ? L'armée fait attendre une communication dans les prochaines heures pic.twitter.com/wlGh898Gx1
— Stanis Bujakera Tshiamala (@StanysBujakera) January 24, 2023
La vicenda è delicata, dal momento che l’aeroporto internazionale di Goma è fisicamente a qualche chilometro dal confine con il Rwanda, al di là del quale sorge la città di Gisenyi, formando un unico agglomerato urbano che travalica la frontiera dei due stati. È dunque verosimile che l’aereo congolese abbia sorvolato lo spazio aereo rwandese, mentre era in fase di atterraggio, così come è possibile che il colpo rwandese sia esploso nello spazio del vicino, ma al momento non vi sono particolari prove per ambo i fronti.

Gli aerei da combattimento Sukhoï-25 (Su-25) in dotazione alle FARDC sono due e sono impiegati nell’est congolese dallo scorso novembre. Questo tipo di velivolo è di fabbricazione sovietica nei tardi anni Settanta ed è entrato in servizio nelle forze armate sovietiche nel 1981. Dall’inizio del loro impiego per contrastare vari gruppi ribelli, in particolare l’M23, i due aerei hanno violato lo spazio aereo rwandese in almeno altre due occasioni: il 7 novembre, quando uno di loro è addirittura atterrato brevemente all’aeroporto di Rubavu, in Rwanda, e il 28 dicembre, quando un caccia ha sorvolato la parte rwandese del lago Kivu, prima di rientrare in Congo. In entrambi i casi il Rwanda ha emesso dei comunicati per denunciare le violazioni, che ha definito delle “provocazioni”, mentre nel caso di ieri, 24 gennaio, la reazione è stata anche militare con il lancio di un razzo, le cui schegge prodotte dall’esplosione hanno danneggiato il lato destro dell’aereo congolese:

L’escalation da “violazioni” a “provocazioni” e da “aggressioni” ad “atti di guerra” non si ferma e nessuna delle parti in causa sembra rendersi conto che il piano inclinato è ormai sempre più difficile da rimettere in equilibrio. Solo due giorni fa, il governo congolese ha fatto sapere di non voler incontrare la delegazione rwandese in una riunione a Doha, in Qatar: il rischio di un conflitto tra stati è dunque sempre più grande e andrebbe scongiurato quanto prima ridando centralità alla diplomazia e ai tavoli di concertazione.