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Rd Congo: la sentenza per l’omicidio Attanasio-Iacovacci-Milambo sulla stampa congolese

La stampa congolese ha riportato con ampia copertura la notizia della sentenza che a Kinshasa ha condannato all’ergastolo sei persone per l’omicidio avvenuto il 22 febbraio 2021 dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio, del carabiniere che gli faceva da scorta Vittorio Iacovacci, e del loro autista Mustapha Milambo.

Per i dettagli, rinviamo al nostro articolo scritto la direttrice Antonella Napoli:

Delitto Attanasio-Iacovacci- Milambo: ergastolo per i sei imputati ma la verità è ancora lontana

La notizia è stata riportata anche da vari media internazionali, come “Le Monde” e “France24”:

Dopo un processo cominciato il 12 ottobre 2022, al ritmo di un’udienza a settimana, all’interno del carcere militare di Ndolo, l’accusa aveva chiesto la pena di morte per gli imputati, mentre la difesa si era pronunciata per l’assoluzione, sostenendo la completa estraneità ai fatti dei sei incriminati.

C’è ancora molta incertezza su chi siano davvero i sei condannati: dagli atti del processo, sarebbero membri di una banda di delinquenti comuni, ladri di strada e rapitori, ma la sera dell’omicidio la voce più insistente era alquanto diversa, perché le autorità della RDCongo avevano accusato un gruppo di ribelli hutu rwandesi, le “Forze Democratiche per la Liberazione del Rwanda” (FDLR), di essere responsabili di quello che fu definito un “attacco terroristico”. Mentre i ribelli avevano negato le accuse, altre fonti avevano evocato un tentativo di sequestro, con richiesta di riscatto, che sarebbe andato male: una versione che, effettivamente, è stata ritenuta verosimile soprattutto quando, quasi un anno dopo, cioè nel gennaio 2022, la polizia congolese aveva arrestato vari criminali, compresi quelli che poi sarebbero stati indicati come gli autori dell’attacco contro il convoglio dell’ambasciatore.

Oggi, invece, “Radio Okapi” fornisce una notizia inedita in merito agli imputati, ossia che sarebbero “tutti appartenenti al gruppo terroristico armato M23“.

Si tratta di un’informazione riportata solo da quest’organo di stampa, che tuttavia ha un certo peso, perché è la radio ufficiale della Monusco, l’operazione di peacekeeping dell’Onu nell’est del Paese. Il dettaglio non era mai emerso nel dibattimento processuale e nell’articolo giornalistico non viene argomentato o approfondito, per cui, al momento, non appare molto solido, anzi potrebbe essere, al contrario, un tentativo di strumentalizzazione per fini propagandistici in merito al conflitto tra l’esercito regolare congolese e alcuni gruppi ribelli nelle province orientali dell’Ituri, del Nord Kivu e del Sud Kivu.

Nessun altro organo di stampa del grande Paese africano riporta tale informazione, mentre invece alcuni riferiscono che il tribunale ha riconosciuto alla Repubblica Italiana l’equivalente in franchi congolesi di due milioni di dollari USA di danni, come scrivono ad esempio la “Agence Congolaise de Presse” e “Politico.cd“.

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