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RD Congo: almeno 100 morti a Kinshasa per smottamenti dovuti alle piogge torrenziali

Nella notte tra lunedì 12 e martedì 13 dicembre, la capitale della Repubblica Democratica del Congo, una megalopoli di 15 milioni di abitanti, è stata colpita da forti piogge che hanno causato inondazioni e smottamenti dalla periferia fino al centro cittadino. Il bilancio di danni e vittime è ingente, sebbene non sia ancora disponibile alcun rapporto ufficiale da parte delle autorità congolesi.

L’agenzia di stampa internazionale “Reuters” parla di una cinquantina di morti:

Invece, secondo “Radio Top Congo”, che ha accorpato i dati diffusi tramite internet dalle varie località colpite, le vittime sarebbero oltre 100:

Almeno 38 morti nel comune di Ngaliema, 16 nel distretto di Pigeon, 9 in quello di Kongo, 1 nel distretto di Bumba, 9 nel Djelo-Binza, 3 a Camp Munganga. Altri 30 morti si contanto a Mont-Ngafula, ancora 30 nel comune di Ngaliema e poi 2 a Kimwenza-Gare, 4 a Matadi Mayo, 11 a Matadi Kibala, 11 a Sans fils e 4 verso Musango, 7 in un altro quartiere.

Altre vittime sarebbero dovute a folgorazioni per la caduta dei cavi elettrici sul selciato completamente allagato:

5 membri della stessa famiglia sono morti per folgorazione nel comune di Kintambo e 4 a Bandalungwa, dove il fiume Makelele è uscito dagli argini rendendo impraticabili molte strade urbane.

Incalcolabili, al momento i feriti, decine dei quali sono stati trasportati in vari ospedali di Kinshasa. Tra i danni alle infrastrutture, particolarmente gravi sono quelli alla sede della Società Nazionale dell’Energia Elettrica (SNEL), che è allagata, per cui si corre il rischio concreto che la fornitura di energia elettrica possa subire delle interruzioni.

Diverse strade sono impraticabili e altrettante abitazioni sono crollate, seppellendo intere famiglie. Tali costruzioni spesso sono abusive e autocostruite, per cui la loro fragilità è estrema. Come ha riferito il sindaco di Ngaliema, “la gente costruisce anche dove non sono stati ancora rilasciati i permessi edilizi, si costruisce in modo anarchico” e, inoltre, “manca qualsiasi forma di canalizzazione”. L’argomento è stato ripreso anche da Martin Fayulu, il principale oppositore del presidente Félix Tshisekedi (che da ieri si trova a Washington per un vertice tra USA e Paesi africani):

Tra i danni più eclatanti c’è il crollo della RN1 (la Strada Statale 1) tra Kinshasa e Matadi, di cui un tratto è stato letteralmente portato via dalla furia dell’acqua all’altezza della Moschea nel distretto di Matadi-Kibala:

A metà novembre il governo aveva annunciato l’istituzione di una commissione sul rischio idrogeologico, in modo da proporre misure adeguate nel breve, medio e lungo periodo. L’urbanizzazione incontrollata, la precarietà delle abitazioni e la violenza dei temporali sono la causa più ricorrente degli smottamenti della zona, a cui vanno aggiunti anche i frequenti allagamenti degli affluenti del fiume Congo, specie in questa stagione.

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