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Nigeria, crollo di un pozzo minerario: decine di cercatori d’oro intrappolati

Almeno 30 minatori sono intrappolati in un pozzo minerario dopo un crollo avvenuto lunedì 3 giugno nella località di Galkogo, nel distretto di Shiroro, dello stato del Niger, a causa delle forti piogge. Al momento, una persona è stata confermata morta e sei sono state salvate, ma altre decine sono ufficialmente disperse. Le operazioni di soccorso procedono con difficoltà, ostacolate non solo dalle condizioni precarie del terreno, ma anche dalle minacce di banditi armati che operano nella zona.

Le cause del crollo sono ancora da accertare, ma le piogge torrenziali di quest’anno hanno saturato il terreno, rendendolo più vulnerabile a disastri del genere. Questo fattore, unito alla precarietà del sito minerario, ha sicuramente contribuito alla tragedia, a cui va aggiunta anche l’estrazione illegale. Non è la prima volta che incidenti del genere si verificano in Nigeria, dove l’estrazione mineraria illegale è diffusa e spesso non regolamentata. La ricerca di oro, tantalite e litio, materie prime preziose, spinge molti a lavorare in condizioni di estrema pericolosità, senza adeguate misure di sicurezza e con il rischio di sfruttamento.

Il crollo del pozzo di Galkogo è un monito per tutti: i pericoli dell’estrazione illegale sono impossibili da ignorare, come anche le drammatiche conseguenze che ne derivano: i minatori che lavorano nei siti illegali, che vengono pagati poco e costretti a operare in condizioni disumane, spesso non hanno accesso a dispositivi di protezione adeguati e si trovano spesso in situazioni di grande rischio. Questo aumenta la loro vulnerabilità in caso di incidenti. Inoltre, questo incidente svela un ulteriore problema: l’estrazione illegale ha un impatto devastante anche sull’ambiente, causando inquinamento e degrado del territorio. Inoltre, alimenta l’attività dei banditi, che approfittano del caos e della mancanza di controlli per compiere rapimenti e atti di violenza.

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