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Mozambico, almeno 91 morti in un naufragio

Nel pomeriggio di domenica 7 aprile, un peschereccio sovraccarico di persone in fuga da false informazioni sull’epidemia di colera è naufragato al largo del Mozambico, provocando la morte di oltre 90 persone. Le ricerche dei dispersi continuano in condizioni difficili, mentre un’inchiesta è stata aperta per determinare le cause del naufragio.

Le vittime del naufragio provenivano da una zona rurale della provincia di Nampula, colpita da un’epidemia di colera. Tuttavia, le notizie sull’epidemia erano state amplificate e distorte, creando un clima di terrore che ha spinto molte persone a cercare rifugio altrove. Il peschereccio naufragato era uno dei tanti mezzi di fortuna utilizzati per fuggire dalla costa.

L’imbarcazione, progettata per trasportare al massimo una dozzina di persone, era stipata di oltre 130 passeggeri, molti dei quali bambini. Le condizioni di viaggio erano pessime: la barca era sovraccarica, priva di adeguati sistemi di sicurezza e non idonea al trasporto di passeggeri.

Il naufragio è avvenuto in condizioni meteorologiche avverse, con mare mosso e forte vento. La barca si è capovolta rapidamente, lasciando i passeggeri in balia delle onde. Le squadre di soccorso hanno tratto in salvo solo cinque persone, mentre il bilancio delle vittime è salito a 91.

Le autorità mozambicane hanno aperto un’inchiesta per accertare le cause del naufragio e le eventuali responsabilità. L’attenzione è rivolta all’operato dei trafficanti di esseri umani che sfruttano la disperazione delle persone per trarne profitto, organizzando viaggi pericolosi e illegali.

Il naufragio del Mozambico è solo l’ultimo di una serie di tragedie simili che hanno colpito il continente africano. La fuga da guerre, persecuzioni e povertà spinge ogni anno migliaia di persone ad attraversare il Mediterraneo e altre rotte migratorie su imbarcazioni inadeguate, rischiando la vita.

Per evitare che simili tragedie si ripetano, è necessario un impegno comune da parte della comunità internazionale per contrastare i trafficanti di esseri umani, migliorare le condizioni di vita nei paesi di origine dei migranti e rafforzare i sistemi di soccorso in mare.

La tragedia del Mozambico ci ricorda l’urgente necessità di un’azione concreta per tutelare la vita dei migranti e garantire loro il diritto a un futuro migliore. La solidarietà e la cooperazione internazionale sono gli strumenti necessari per affrontare questa sfida globale.

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