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Marocco, Omar Zniber è il nuovo presidente del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite

Nella votazione di ieri, mercoledì 10 gennaio, presso la sede di Ginevra del Consiglio per i diritti umani dell’ONU, è stato eletto l’Ambasciatore Omar Zniber, Rappresentante Permanente del Marocco presso l’UNOG (United Nations Office at Geneva), come suo Presidente nel 2024, ovvero per il 18° ciclo annuale del Consiglio. Zniber è stato eletto con scrutinio segreto dai 47 membri dell’organismo, ricevendo 30 preferenze contro le 17 dell’Ambasciatore Mxolisi Nkosi del Sudafrica:

Nel suo primo discorso, il nuovo Presidente del Consiglio dei diritti umani ha affermato di voler lavorare per promuovere, rispettare e garantire i diritti umani: “È un onore sia per il Regno del Marocco che per me personalmente essere stato eletto capo di questo augusto Consiglio per il suo 18° ciclo; una posizione che appartiene all’Africa”, per cui si impegna a lavorare per soddisfare “la promozione, il rispetto e la garanzia dei diritti umani universalmente riconosciuti”.

Quella di Zniber è una posizione altamente simbolica, ma di grande prestigio, eppure ha già ricevuto diverse critiche, perché la situazione dei diritti umani in Marocco è tutt’altro che esemplare. La ong “Human Rights Watch”, ad esempio, ricorda che nel 2021 c’è stata una violenta repressione, talvolta attraverso la tortura, da parte delle autorità marocchine nei confronti dei membri della società civile che lavorano sul caso del Sahara occidentale.

Inoltre, in genere l’elezione del Presidente del Consiglio avviene per consenso, ma in questa occasione il Sudafrica si è opposto con decisione alla candidatura del Marocco, un Paese che, ha affermato l’ambasciatore sudafricano all’agenzia Reuters, rappresenta “l’antitesi di ciò che rappresenta il Consiglio dei diritti umani”.

In ogni caso, questa vittoria rafforza la diplomazia marocchina e avrà ricadute politiche e geopolitiche positive per il Regno del nord Africa: una concessione di fiducia da parte della comunità internazionale, ma non un assegno in bianco.

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