Il terremoto che ha colpito il Marocco nella sera dell’8 settembre è una tragedia sempre più grande. Il bilancio provvisorio del sisma, diffuso dal Ministero dell’Interno marocchino nella tarda serata del 9 settembre, a 24 ore dalla scossa, è di almeno 2.012 persone morte e 2.059 ferite, di cui 1.404 in gravissime condizioni. I danni sono ingenti soprattutto nella regione di Marrakech e nelle aree montane dell’Atlante centro-meridionale, dove i soccorsi fanno fatica ad arrivare. Si teme, dunque, che l’entità della catastrofe sia destinata a peggiorare man mano che proseguono le ricerche.
#UPDATE The huge Morocco quake has killed more than 2,000 people and injured at least another 2,000, many of them critically, the interior ministry said Saturday.
At least 2,012 people are confirmed dead, while 2,059 were injured, including 1,404 in a critical condition.
— AFP News Agency (@AFP) September 9, 2023
La notte appena trascorsa è stata la seconda in strada per i marocchini, con il timore di ulteriori scosse di assestamento. L’evento ha suscitato un’ondata di solidarietà in tutto il mondo, con diversi paesi e organizzazioni che hanno offerto il loro aiuto a Rabat. I leader dei 27 paesi membri dell’Unione europea hanno firmato una lettera indirizzata al re del Marocco, Mohammed VI, in cui affermano di essere “pienamente solidali” e “pronti ad aiutare in qualsiasi modo possa essere utile“.
Les dirigeants des 27 pays membres de l'Union européenne ont cosigné samedi soir une lettre au roi du Maroc Mohammed VI dans laquelle ils se disent "pleinement solidaires" du peuple marocain après le séisme meurtrier qui endeuille le royaume.https://t.co/Q54gCMzOec pic.twitter.com/pKoKe6Nckn
— L'Observateur du Maroc et d'Afrique (@LObsMarAf) September 9, 2023
La Croce Rossa ha allertato la comunità internazionale sull’importanza degli aiuti da inviare in Marocco, sottolineando che saranno necessari per “mesi o addirittura anni“.
"It is a race against time. @MaMrcs volunteers were on the ground from the first hours, providing support. #Red_Cross_Red_Crescent from all over the world contacted @ifrc offering their support", says @elsharkawi in his interview with @DeutscheWelle https://t.co/IwKokQ6IB9
— IFRC Middle East and North Africa (@IFRC_MENA) September 9, 2023
Solidarietà al Marocco è stata espressa da tutti i leader mondiali, compresa la presidente del consiglio italiana, Giorgia Meloni, che ha scritto di aver “appreso con dolore il tragico bilancio del devastante terremoto che ha colpito il Marocco” e ha espresso “vicinanza e solidarietà al Primo Ministro Akhannouch e al popolo marocchino, manifestando la piena disponibilità dell’Italia in questa emergenza“.
Il Presidente @GiorgiaMeloni ha appreso con dolore il tragico bilancio del devastante terremoto che ha colpito il Marocco e ha espresso vicinanza e solidarietà al Primo Ministro Akhannouch e al popolo marocchino, manifestando la piena disponibilità dell’Italia in questa emergenza
— Palazzo_Chigi (@Palazzo_Chigi) September 9, 2023
Particolarmente significativi sono stati anche i messaggi inviati dall’Algeria “al fraterno popolo marocchino per le vittime del terremoto“, dal momento che i due vicini hanno interrotto le relazioni diplomatiche nell’agosto 2021, e da Israele, con cui il Marocco nel 2020 ha normalizzato le sue relazioni diplomatiche, ricevendo un’offerta di aiuto dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Intanto in alcune zone i soccorsi sono rallentati dalle difficili condizioni sul campo. Vicino ad Agadir i danni sono estesi: il villaggio di Douar Tagadirte Tidili è stato parzialmente distrutto dalla violenza delle scosse, ma i soccorsi non sono ancora arrivati sul posto e gli stessi residenti cercano di ritrovare i loro cari sotto le macerie, finché sono ancora in tempo: “Un’intera famiglia di sei persone è morta nel terremoto, tutti hanno paura, tutti qui hanno perso qualcuno“. Ovunque si fruga tra le macerie alla ricerca di un segno di vita.
Séisme au Maroc : à Amizmiz, près de l’épicentre, « personne, encore, n’est venu nous aider » – via @LaMatinale_M Maintenant, nous sommes tous très pauvres. Plus de maison, plus rien à manger. Le travail, l’école, c’est fini… On a tout perdu. » https://t.co/OCPYnhlppm
— MarieFrance Lavarini (@MFLavarini) September 10, 2023
In altri casi, i rallentamenti sono di natura formale. Ad esempio, Arnaud Fraisse, fondatore della ONG francese “Secouristes sans frontières”, dice di essere pronto a partire con la sua équipe per il Marocco per aiutare le vittime del terremoto, ma al contempo spiega che non può a causa di un blocco da parte delle autorità marocchine, che non danno il via libera ai soccorritori internazionali.
"Le gouvernement marocain bloque toutes les équipes de secours"
Arnaud Fraisse, fondateur de "Secouristes sans frontières", attend le feu vert du Maroc pour aller aider les victimes du séisme.
➡️ https://t.co/fnTRcS52pS pic.twitter.com/sVr0QlRqTV
— France Inter (@franceinter) September 10, 2023
“Focus on Africa” sta seguendo attentamente l’evolversi della situazione e per recuperare le prime informazioni di ieri, rimandiamo al nostro articolo pubblicato poche ore dopo il disastro:
Marocco, un forte terremoto causa almeno 800 morti nella regione di Marrakech