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Mali, Niger e Burkina Faso annunciano la loro uscita dall’ECOWAS

In una dichiarazione congiunta letta alle rispettive televisioni di stato, domenica 28 gennaio 2024, le tre giunte militari al potere in Mali, Niger e Burkina Faso hanno annunciato di aver “deciso in completa sovranità sull’immediato ritiro dalla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS)“. La ragione, secondo i militari al potere, è che il blocco si sarebbe “allontanato dagli ideali dei suoi padri fondatori e dal panafricanismo“, dopo quasi 50 anni di esistenza.

Ulteriore ragione dell’uscita dei tre Paesi dell’Africa occidentale dall’ECOWAS (o CEDEAO) riguarda le sanzioni “disumane” che l’associazione ha imposto loro come misura contro i colpi di stato effettuati in Burkina Faso, Mali e Niger.

In una nota, l’ECOWAS ha dichiarato di non essere stata informata della decisione dei Paesi di ritirarsi, ma in ogni caso il protocollo prevede che il ritiro richieda fino a un anno per essere completato: “Burkina Faso, Niger e Mali rimangono membri importanti della Comunità e l’Autorità resta impegnata a trovare una soluzione negoziata all’impasse politica“.

L’ECOWAS è composta da 15 nazioni ed è ampiamente considerata la massima autorità politica e regionale dell’Africa occidentale; fu fondata nel 1975 per “promuovere l’integrazione economica” degli stati membri, ma negli ultimi anni si è travata spesso a intervenire sui colpi di stato dilaganti nel Sahel. Il consenso e l’efficacia dell’ECOWAS, pertanto, si stanno rapidamente assottigliando in alcune parti dell’Africa occidentale, dove molti abitanti la vedono come rappresentante solo degli interessi dei leader e non di quelli delle masse.

In una nota diffusa dal governo del presidente della Nigeria Bola Tinubu, attualmente capo anche dell’ECOWAS, viene espressa “tristezza” per l’uscita dei tre Paesi, ma afferma anche sia ancora aperta la possibilità del dialogo, al fine di “continuare a godere dei benefici economici e i valori democratici promossi dall’ECOWAS“.

La Nigeria ha lavorato sinceramente e in buona fede per raggiungere tutti i membri della famiglia ECOWAS per risolvere le difficoltà che si stanno affrontando. È ormai chiaro che coloro che cercano di lasciare la Comunità non condividono la stessa buona fede. Invece, i leader non eletti assumono un atteggiamento pubblico per negare al loro popolo il diritto sovrano di fare scelte fondamentali sulla libertà di movimento, sulla libertà di commercio e sulla libertà di scegliere i propri leader“.

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