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L’Etiopia trova lo sbocco sul mare: accordo con il Somaliland. Tensione alle stelle

Lunedì 1 Gennaio l’Etiopia ha raggiunto un accordo con il Somaliland per l’accesso, lo sfruttamento e la partecipazione al porto di Berbera. Il contratto ha scatenato la rabbia della Somalia.

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Il memorandum d’intesa “storico” (MOU) tra Addis Abeba e Hargeisa è stato firmato dal PM etiope Abiy Ahmed e quello del Somaliland Muse Bihi Abdi nella capitale etiope.

Dopo anni di stallo, i due paesi avevano ripreso a dialogare a livello diplomatico da pochi giorni: il Somaliland rivendica infatti la propria indipendenza dal paese sin dal 1991 (anche se non è mai stato riconosciuto dalla comunità internazionale); l’accordo riporta indietro i rapporti tra i due facendo crescere la tensione nella regione.

Etiopia. Abiy Ahmed vuole un porto sul Mar Rosso

L’intesa con il Somaliland arriva pochi mesi dopo che il Primo Ministro etiope Abiy Ahmed ha affermato l’importanza vitale di uno sbocco sul Mar Rosso; un “diritto” che il paese avrebbe dovuto fa valere ad ogni costo. Parole che suscitarono grande preoccupazione in tutto il Corno d’Africa.

L’Etiopia ha goduto dello sbocco sul Mare (Massaua ed Assab) fino al 1993, anno nel quale l’Eritrea ha sancito, attraverso una lunga e sanguinosa guerra, la propria indipendenza. Fino al 1998 ha potuto godere dei porti eritrei per i propri scopi commerciali, ma allo scoppio della guerra con il vicino (1998-2000) l’Etiopia è stata completamente tagliata fuori dall’accesso al mare, portando l’allora PM Meles Zenawi, a convogliare i propri interessi ed i propri sforzi su Djibouti.

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La dichiarazione sull’accordo rilasciata dall’Ufficio del Primo Ministro etiope

Il memorandum d’intesa “storico” (MOU), firmato ad Addis Abeba dal PM etiope Abiy Ahmed e l’omologo del Somaliland Muse Bihi Abdi, “spiana la strada per realizzare l’aspirazione dell’Etiopia a garantire l’accesso al mare e diversificare il suo accesso ai porti sul mare“, ha affermato l’ufficio in una dichiarazione pubblicata su X, precedentemente Twitter.

Parole alle quali hanno fatto eco quelle del Ministero degli esteri del Somaliland, così in una nota: “Questo storico accordo garantisce l’accesso dell’Etiopia al Mar Rosso per le sue forze navali, ricambiato dal riconoscimento formale della Repubblica del Somaliland, segnando questo come una pietra miliare diplomatica significativa per il nostro Paese“.

In realtà nel 2018 l’Etiopia aveva già acquisito una quota del 19% nel porto di Berbera: il 51% delle quote sarebbe nelle mani di DP World – società con sede a Dubai, che gestisce direttamente le operazioni nel porto – ed il 30% in quelle del governo del Somaliland.

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Il porto di Berbera nel Somaliland

La reazione somala non è tardata ad arrivare. Mogadiscio ha convocato una riunione di gabinetto urgente, durante la quale è stato evidenziato che l’accordo tra Etiopia e Somaliland “è un’aperta interferenza alla sovranità, libertà e unità della Somalia e il MoU è dunque nullo”. In seguito al meeting, il presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud ha richiamato l’ambasciatore in Etiopia.

Anche il suo predecessore, Mohamed Abdullahi Mohamed (conosciuto come Farmajo) ha affermato pubblicamente che si tratta di «una grave preoccupazione per la Somalia e l’intera Africa»

Da mesi l’Etiopia è al centro delle attenzioni dei vari attori regionali a causa della costruzione della Grand Ethiopian Renaissance Dam, meglio conosciuta come GERD, la grande diga sul Nilo che tanto ha fatto discutere; ora l’accordo con il Somaliland per l’accesso al porto di Berbera potrebbe far degenerare una situazione fin troppo precaria.

L’Etiopia ed il Somaliland ovviamente utilizzeranno l’accordo per portare avanti le proprie istanze strategiche e politiche. Uno dei passaggi contenuti nella nota pubblicata dal Ministero degli Esteri del Somaliland è piuttosto chiaro: ” Questo accordo include disposizioni che affermano che il governo etiope riconoscerà il Somaliland. In cambio, il governo del Somaliland stiplerà un accordo di locazione con l’Etiopia in modo che il paese possa finalmente stabilire una base navale lungo il Mar Rosso. Questo importante accordo serà il punto di una stabilità e una cooperazione senza precedenti nella dinamica regione del Corno d’Africa“.

 

 

 

 

 

 

 

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