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Lago Tanganica, sospensione delle attività di pesca per Burundi, Tanzania, Zambia e RDCongo

Dal 15 maggio al 15 agosto 2023 saranno sospese tutte le attività di pesca nel lago Tanganica, in base ad un accordo tra i quattro Paesi rivieraschi: Burundi, Tanzania, Zambia e Repubblica Democratica del Congo.

Il supervisore congolese del Progetto di sviluppo della pesca del lago Tanganica (LATAFIMA), Muzumani Risasi, ha spiegato che la decisione della sospensione della pesca è dovuta “al calo molto significativo della produzione di pesce negli ultimi anni nella regione […]. Non so valutare la quantità, ma il calo del pescato è molto significativo. Prima pescavamo al largo e stimavamo il pescato in base al numero di casse, ma adesso non riusciamo a procurarci una scatola, peschiamo in piccoli secchi”.

Stando a queste affermazioni, è come se nel grande lago non fosse rimasto nulla: “Non peschiamo più al largo; la pesca viene praticata sulla costa nelle zone di riproduzione. Stiamo mangiando gli avannotti, è terribile”, ha aggiunto Muzumani Risasi.

Iniziative per la salvaguardia del lago Tanganica sono state intraprese dai Paesi rivieraschi già da almeno una ventina di anni, come ad esempio con il “Piano d’Azione Strategico per la gestione sostenibile” e con la “Convenzione subregionale sulla protezione del Lago Tanganica” risalenti al 2004. Ma l’attuale misura di protezione della biodiversità del lago è invece del 2021, quando la convenzione è stata firmata da tutti e quattro i Paesi rivieraschi, per entrare in vigore quest’anno:

La decisione è stata presa all’unanimità da Burundi, Tanzania, Zambia e RDC e scatterà in contemporanea per i quattro paesi, ma se da un lato è un’azione essenziale per ripopolare il lago, dall’altro è una misura che desta preoccupazione per i pescatori: si stanno valutando attività alternative per chi lavora sul lago nei prossimi mesi, ma la mancanza di denaro rende tutto particolarmente difficile. Muzumani Risasi ha spiegato che saranno formate delle figure professionali atte al controllo e alla sorveglianza, e che i quattro Paesi monitoreranno il lago durante questo periodo: “Non ci saranno canoe da pesca sul lago, solo canoe da trasporto”.

Le preoccupazioni tra i pescatori, infatti, sono molte, come affermano questi burundesi della zona di Kajaga:

Come evidenzia anche l’Unesco, il lago Tanganica è un ecosistema straordinario: è il lago più antico della Rift Valley africana perché risale addirittura a oltre 12.000.000 di anni fa, inoltre è il secondo lago più profondo al mondo, dopo il lago Baikal in Russia, perché in alcuni punti raggiunge la profondità di 1.435 metri, ed è lungo circa 800 km e largo 50 km. Con i suoi 18.800 km3, è il più grande serbatoio di acqua dolce dell’Africa; insomma è un ecosistema lacustre tra i più ricchi del mondo, con una fauna unica: vi sono più di 250 specie ittiche ciclidi, ma anche più di 145 specie non ciclidi e invertebrati, tra cui più di 60 specie di gasteropodi, più di 15 specie di bivalvi, più di 69 specie di copepodi e poi ancora decine di ostracodi, decapodi, spugne. Ben 500 di queste specie sono endemiche.

Inoltre, il lago Tanganica è da secoli un importante canale commerciale per i Paesi rivieraschi, ad esempio nella metà del XIX secolo i prodotti provenienti dall’Oceano Indiano (articoli di cotone, fili di ottone, perle) passavano per questa rotta, che dunque svolge un ruolo fondamentale dal punto di vista economico.

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