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Immigrazione, navi quarantena ennesimo episodio della gestione in emergenza del fenomeno

Sono chiamate navi quarantena per i migranti risultati positivi al test rapido antigenico o in quarantena precauzionale, ma in realtà sono i luoghi dove si è verificata una vera e propria deportazione di migranti lasciati a se stessi.

Di alcune delle loro storie abbiamo letto sui siti o sui giornali.

Sono storie di migranti richiedenti asilo che, dopo il calvario dei maltrattamenti e delle violenze subite nei lager libici, si sono trovati, in piena notte, senza alcuna informazione, costretti a trasferirsi dai centri di accoglienza che li ospitavano, su imbarcazioni in alto mare, senza assistenza sanitaria.

Dalle loro testiminianze abbiamo saputo che c’era chi era stato deportato sulle navi a seguito della rivelazione di alcuni casi positivi all’interno della struttura o chi era stato deportato per essere  risultato positivo al test antigenico rapido. Peccato che chi fosse stato sottoposto al test come tracciamento di un contatto diretto non abbia mai saputo il risultato. La vergognosa conseguenzaè che sono stati isolati su una stessa nave sia persone positive che persone in quarantena precauzionale.

Sulle navi dove sono stati deportati, sono stati abbandonati a se stessi, senza assistenza sanitaria. C’è chi ha avuto mal di testa e non ha mai visto un medico, ci sono donne incinta che non sono in buone condizioni di salute, senza assistenza sanitaria.

Le coperte sono sempre le stesse da giorni, le mascherine pure, e non c’è la possibilità di rispettare il distanziamento sociale.

Il Covid-19 è diventato la scusa per trattenere i migranti e i rifugiati in condizioni degradanti e disumane, rispondendo più alle paure indotte degli italiani che ai criteri di una gestione sicura e umana dell’epidemia e dei flussi migratori, vissuti sempre come emergenza.

Per fortuna, due giorni fa, in un incontro che si è svolto al Viminale, la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha rassicurato le organizzazioni del Tavolo Asilo, che imigranti ospitati nei centri di accoglienza che risultano positivi al coronavirus non saranno più trasferiti sulle navi quarantena, per effettuare il periodo di isolamento fiduciario.

Purtroppo si è trattato dell’ennesimo episodio di negazione dei più elementari diritti umani e alla salute ai migranti, evidentemente colpevoli richiedenti asilo, evidentemente colpevoli di aver deciso di scappare da guerre, fame e malattie.

Si è trattato dell’ennesimo episodio di gestione del fenomeno delle migrazioni come sola emergenza. Peraltro inutile e dannosa.

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