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Etiopia, regione Ahmara. Continuano gli arresti tra i religiosi

Epassato poco più di un mese dagli arresti in Etiopia di religiosi cattolici che riportammo puntualmente su queste pagine. A finire al centro delle cronache, il 17 Novembre larresto di ben diciassette sacerdoti salesiani (di cui solo otto ad oggi ci risultano scarcerati) del Centro Don Bosco di Addis Abeba, seguiti poi da quelli delle sei suore della Congregazione Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli insieme a due diaconi e di una suora delle Orsoline di Gandino, avvenuti martedì 30 Novembre.

Arresti che destarono sconcerto e riprovazione nella comunità internazionale, già in fermento per gli arresti di massa di cittadini di origine tigrina in tutto il paese e che suscitarono le reazioni del mondo cattolico, non per ultima della Santa Sede.

Fu proprio il sottoscritto a lanciare la notizia dellarresto di Suor Abrehet Teserma, 48 anni, insegnante nella Scuola Elementare di Shola, ad Addis Abeba, poi ripresa da varie testate nazionali ed oggi, in una situazione del tutto simile alla prima, mi trovo, ancora una volta, a dare la notizia dell’arresto di altre due religiose, sempre della Congregazione delle Orsoline di Gandino: Suor Lemlem Ghiday Aigarer e Suor Birkti Gabray Halibo.

Entrambe sono state portate via dallENDF dalla missione di Kobo, nella regione Ahmara, oggi zona sensibile e di forte interesse a causa del confine con la regione del Tigray, distante qualche decina di chilometri. Proprio la vicinanza con la regione tigrina ha reso Kobo e la piana in direzione di Alamata un obiettivo strategico per la fase di riconquista dellesercito governativo delle zone occupate nella regione Ahmara dal Tigray Defence Forces durante il mese di Agosto scorso.

I combattimenti sia nella prima fase che in quella odierna, hanno lasciato centinaia di morti sul campo di guerra e causato violenze indicibili (solo una settimana fa ho raccontato delle violenze sessuali sulle donne del posto e degli omicidi indiscriminati di uomini da parte del TDF) tra la popolazione civile.

Tornando a noi, le due religiose sono state poste agli arresti in due contesti temporali diversi. Larresto di Suor Lemlem Ghiday è avvenuto il 31 Dicembre ed ha colto la suora durante la preghiera. Impiegata presso lOspedale interno alla missione, ha sempre lavorato in campo sanitario ed ha sempre portato avanti la sua attività, come ci viene sottolineato, non facendo alcuna distinzione di ceto, etnia o religione nei confronti di tutti i pazienti. Quello di Suor Birkti Gabray Halibo, impiegata presso la tenuta agricola della missione, sarebbe avvenuto il giorno successivo, questa volta con limpiego di numerosi uomini armati.

Entrambe oggi si trovano agli arresti presso la prigione di Kobo, detenute insieme ad altre decine di persone, particolare che smentisce la notizia circolata per qualche ora, di un loro presunto trasferimento presso Woldya.

Notizie che potrebbero non sorprendere, viste le migliaia di arresti di uomini e donne di etnia tigrina nel paese (anche le due suore sono tigrine) ma che potrebbero inserirsi in un contesto molto molto particolare.

Negli ultimi due mesi, soprattutto nelle zone sottoposte a capovolgimenti di fronte repentini e continui, sono state segnalate vendette e ritorsioni tra gli stessi civili.

Furti, uccisioni, piccole vendette dal sapore personale, dettate dalla piccola invidia sociale o da affari andati male.

Purtroppo – e sarà difficile se non impossibile indagare quali di queste situazioni siano state dettate dalle motivazioni etniche legate al conflitto e quali invece da scindere perché causate da fattori del tutto sociali- questo rappresenta un particolare di non poco conto e che abbiamo visto, a malincuore, realizzarsi anche in altri contesti a noi molto più vicini, come per esempio i Balcani.

Sono mesi che tutti noi, che raccontiamo lEtiopia e il conflitto che la sta interessando, osserviamo crescere e nello stesso tempo temiamo sempre di più, una instabilità e una frammentarietà tali da permettere a fattori come il sospetto, la delazione, la denuncia e la vendetta privata farsi spazio tra le innumerevoli violenze a cui già è soggetta la popolazione civile.

Potrebbe inquadrarsi in questo contesto larresto delle due suore? Non lo sappiamo per certo ma alcuni fattori potrebbero aver dato il la allevento.

Pur non potendo confermare i nostri sospetti, ciò che ci preme sottolineare oltre larresto delle due suore, è come il conflitto, che va avanti da oltre un anno, abbia scoperchiato il vaso di Pandora che fino al Novembre 2019 sembrava contenere – sembrava, appunto- le differenze e le peculiarità dellEtiopia.

Una balcanizzazione della situazione non farà che peggiorare le cose e questo è tanto fuor di dubbio quanto certo che accadrà; nessuno di noi si aspetta soluzioni a portata di mano nei prossimi giorni e il fattore tempo, anche alla luce della notizia che abbiamo appena dato, volge a sfavore di una guerra che di conflitti, al suo interno, sembra contenerne tanti.

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