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Etiopia, la catastrofe umanitaria in atto e l’appello di tregua di Antonio Guterres – Nazioni Unite

Etiopia, la catastrofe umanitaria in atto e l’appello di tregua di Antonio Guterres – Nazioni Unite

In Tigray e nelle altre regioni del nord Etiopia, in Afar ed Amhara sono 9 milioni di etiopi ad attendere supporto umanitario urgente: almeno 5.000 persone sono morte per malnutrizione e mancanza di cure da luglio a ottobre 2021. Tra di loro più di 350 bambini piccoli.

Ne abbiamo dato un approfondimento su Etiopia, 9 milioni di persone in attesa di aiuti umanitari

Un report di United Nations Population Fund – UNPF ha descritto la situazione sanitaria tra il 16 ed il 31 dicembre 2021.

Etiopia, la catastrofe umanitaria in atto e l’appello di tregua di Antonio Guterres – Nazioni Unite
Etiopia, la catastrofe umanitaria in atto e l’appello di tregua di Antonio Guterres – Nazioni Unite

Tigray

Studio condotto su 200 strutture sanitarie: il 65% degli ospedali e l’87% dei centri sanitari sono stati saccheggiati, danneggiati e vandalizzati.

Amhara

Le autorità regionali hanno segnalato che quasi 500 strutture sanitarie, 1.706 posti sanitari, 30 ospedali e 52 ambulanze sono state danneggiate o saccheggiate a causa del conflitto, compreso lo sfollamento di quasi 7.000 professionisti del comparto sanitario.

Afar

Le autorità regionali hanno riferito che solo il 22% delle 414 strutture disponibili nella regione è attualmente funzionante, tra cui 2 ospedali e 31 centri sanitari.

Martedì 1 febbraio 2022, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres ha lanciato “l’appello più forte possibile” a tutti i combattenti in Etiopia affinché osservino la tregua olimpica e fermino le ostilità.

I 193 membri delle Nazioni Unite, come Assemblea generale hanno adottato una risoluzione a dicembre 2021 che prevedeva una tregua olimpica “individuale e collettiva” dalla settimana prima dell’inizio dei 24 giochi olimpici invernali di Pechino fino alla settimana successiva alle Paralimpiadi. Le Olimpiadi si svolgono dal 4 al 20 febbraio, seguite dalle Paralimpiadi dal 4 al 13 marzo.

Guterres ha affermato che “il popolo etiope continua a soffrire molto per il conflitto in corso e lo spargimento di sangue”.

Il capo delle Nazioni Unite ha detto ai giornalisti che l’osservanza della tregua può consentire alle persone bisognose in tutta l’Etiopia di ricevere aiuti umanitari e può contribuire a spianare la strada a un dialogo inclusivo che coinvolga tutti gli etiopi. Speranze che per ora restano ancora disattese.

La forza di governance del Premier etiope Abiy Ahmed Ali si sta scontrando ormai da qualche tempo con la visione, con la strategia politica e la posizione bellica degli alleati leader estremisti amhara e con l’obiettivo del dittatore eritreo Isaias Afwerki: annientare, “cancellare” e “sradicare” il TPLF nonostante tutto, anche contro i potenziali buoni propositi e parole di “inclusività nazionale” (solo parziali per ora, dichiarate da Abiy Ahmed Ali).

Arresti di massa su etiopi di origine tigrina: condizioni e futuro

Lo stato di emergenza nazionale avviato dal governo centrale in novembre 2021 si è concluso il 26 gennaio 2022. In 15 mesi di guerra dai risvolti genocidiari iniziata nel novembre 2020 in Tigray, sono stati arrestati decine di migliaia di etiopi di origine tigrina, anche uomini e donne di chiesa. Sono tutt’oggi ancora agli arresti e non si hanno notizie sul loro rilascio, sulle loro condizioni e sulle tempistiche di rilascio.

Da indiscrezioni riportate dal media Tghat in questi giorni, testimonianze trapelate da alcuni stessi tigrini arrestati.

Tweet del 31 gennaio 2022:

Da Addis “Sono stato detenuto a kality/Aba Samuel per 62 giorni. Sono stato rilasciato giovedì. Eravamo circa 3000 ma circa 1000 sono ancora lì, inclusi Tsegazeab Abugida e kaleab”. Molti rimangono fisicamente paralizzati e resi irriconoscibili dalla fame e dalle punizioni corporali.

Tghat chiarisce in un successivo post:

Alla domanda sul motivo per cui i 1000 sono ancora lì, le nostre fonti hanno affermato che uno dei motivi potrebbe essere evitare l’imbarazzo (del governo e forze dell’ ordine n.d.r.) e avere un po’ di tempo affinché i loro corpi emaciati e danneggiati si riprendano prima di rilasciarli. Per consentire ciò, le autorità carcerarie hanno finalmente consentito ai familiari e ai visitatori di portare cibo.

Tweet di Gebrekirstos Gebreselassie del 1 febbraio 2022:

Oltre 7000 tigrini portati di recente da Abala a Semera affermano, in un messaggio inviato a Tghat, di soffrire di percosse, sete, fame, mancanza di riparo e maltrattamenti disumani. Fanno appello all’intervento e all’aiuto. Hanno anche contrabbandato due foto.”

In un altro tweet di Tghat del 2 febbraio 2022:

Messaggio dal campo di Aba Samuel

Circa 1175 tigrini sono ancora nel campo di Aba Samuel (AS). Lunedì, altre 1165 persone sono state portate dal campo di Mizan Tepi (MT). Quelli di MT sono solo ossa. La toilette è esplosa in AS e quindi nessun accesso alla toilette. Stiamo soffrendo. È l’inferno qui.”

La situazione umanitaria in Etiopia continua a deteriorarsi ed ha passato la soglia della gravità allarmante: chi deve agire dovrebbe farlo ora per poter salvare milioni di vite di etiopi dalla carestia e dagli abusi.

Il segretario delle Nazioni Unite, Antonio Guterres concludendo il suo appello ha esortato:

“Mentre mi preparo a partire per le Olimpiadi invernali”

dichiarando e lanciando una richiesta ben precisa:

rivolgo il più forte appello possibile a tutte le parti in Etiopia per l’immediata cessazione delle ostilità”.

Ha ribadito il suo appello a tutte le parti “per seguire la migliore tradizione dello spirito olimpico per salvare vite umane, superare le differenze e trovare la strada per la vera pace”.


Foto credit: AP – Associated Press – Robert Bumsted

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