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Covid-19. Ecco perché conviene vaccinare anche l’Africa

Mentre la variante sudafricana del virus, 501.V2, preoccupa il mondo ed è più contagiosa, insieme alla variante brasiliana, di quelle finora note, al 17 gennaio 2021, l’Africa contava 2.644.112 contagi e 62.366 decessi legati al COVID-19. Il Sud Africa rappresenta il Paese più colpito del Continente, e ha  superato la soglia del milione di contagi, con  1.337.926 di casi e  37.105 decessi.

Come è messa l’Africa sul vaccino anti Covid? Mentre l’Occidente e i Paesi del mondo ricco si sono presi tutto e l’Unione Europea e gli Stati Uniti da soli  hanno già comprato abbastanza dosi per vaccinare per due volte l’intera popolazione del Continente, l’Africa ha diverse storiche problematiche da risolvere. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, solo 1/4 di tutti i Paesi africani ha la disponibilità finanziaria per una campagna vaccinale adeguata, nessun Paese africano ha la possibilità di gestire la conservazione a -80° del vaccino Pfizer Biontech, e, per il momento, le siringhe bastano per vaccinare poco più di 1/3 della popolazione africana, per non parlare dell’insufficiente personale sanitario necessario a inoculare  il vaccino.

Alcune previsioni disegnano un quadro allarmante: il 3% della popolazione africana sarà vaccinata entro marzo, e il 20% entro il 2021. Se accadrà, però, è solo perché Russia e Cina hanno accettato di fornire dosi del loro vaccino a Kenya, Sudafrica, Marocco ed Egitto, solamente se in cambio la loro popolazione partecipa in massa alla sperimentazione clinica. Il solito mercimonio che colpisce i Paesi africani.

I governi africani devono certamente fare la loro parte e quindi devono studiare e garantire criteri di ammissibilità, una solida strategia di distribuzione del vaccino,  identificare dove verrà somministrato il vaccino e infine disporre di un piano di sostenibilità per garantire la disponibilità e l’accesso continui al vaccino COVID-19. Ma, ad oggi, neanche nel centro del contagio africano, il Sudafrica, è arrivato il vaccino: il governo promette per la fine di gennaio un milione di dosi. E la variante locale, che spaventa l’Europa, invece accelera, incurante delle lentezze e dei ritardi.

Per raggiungere l’obiettivo di vaccinare almeno il 60% della popolazione (circa 780 milioni di africani) l’Africa avrà bisogno di circa 1,5 miliardi di dosi di vaccino che, secondo le stime attuali, potrebbero costare tra gli 8 miliardi e i 16 miliardi di dollari, con costi aggiuntivi del 20-30% per il programma di distribuzione vaccinale.

Il nazionalismo, che si è impossessato anche dei vaccini, è in aumento, ed è un fenomeno molto pericoloso. I Paesi coinvolti nello sviluppo e nella produzione di nuove terapie e vaccini anti-COVID-19 stanno dando priorità alle loro popolazioni e l’idea che le popolazioni più a rischio, nei Paesi a basso e medio reddito, possano essere private di questi prodotti salvavita, preoccupa moltissimo la comunità scientifica.

Non dovremmo mai dimenticarci di uno dei grandi insegnamenti della pandemia Covid-19. Siamo in un mondo globalizzato e pertanto,  quanto più il virus corre tanto più muta e potrebbe fare danni maggiori a quelli attuali. La globalizzazione ci unisce allo stesso destino e, quando ne usciremo, lo faremo perchè ne usciremo tutti. E perchè ciò sia possibile, occorrrerà mettere in campo cooperazione e generosità.

Non possiamo più voltarci dall’altra parte e far finta di nulla.

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