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Celebriamo il 2 giugno nel ricordo di Soumalia Sacko, che aveva scelto l’Italia come Patria

Il 2 giugno del 2018 era un pomeriggio assolato, di festa per molti, non per tre ragazzi che cercavano delle lamiere per costruire una baracca.
Soumaila, Drame e Fofana camminavano lungo le strade della campagna calabrese, diretti verso un capannone abbandonato. Improvvisamente uno sparo, poi un altro e un altro ancora: uno dei tre, Soumalia, si accascia a terra, ferito alla testa da una pallottola calibro 12. Morirà poche ore dopo.
Oggi, Festa della Repubblica, su Focus on Africa celebriamo il 2 giugno con questo editoriale nel ricordo di Soumalia Sacko, sindacalista e attivista in difesa dei diritti dei braccianti contro lo sfruttamento dei caporali, che aveva scelto l’Italia come Patria.
Soumaila era nel sindacato di base (USB) ed era in possesso di un regolare permesso di soggiorno. Aveva una moglie e una figlia piccola ancora in Africa e sperava di poterle farle arrivare nel nostro Paese, prima o poi, con il ricongiungimento familiare.
A sparargli Antonio Pontoriero, accusato di omicidio aggravato dai futili motivi per avere esploso i colpi contro il maliano  e due compagni che erano con lui, rimasti lievemente feriti, per impedirgli di prendere materiali dalla vecchia fornace abbandonata di San Calogero di cui era socio.
Un italiano che non credeva che tutti abbiamo il diritto a una vita dignitosa e ai privilegi di una democrazia.
Come tanti che oggi sono al governo.
Siamo tutti consapevoli che mai come in questo momento storico la nostra democrazia sia minacciata.
Il 2 giugno fu sottoscritto un patto democratico, per il riscatto e la speranza di una vita migliore in un Paese a pezzi.
Per noi italiani, per nascita o cittadinanza – acquisita e non (seppur nati in questo Paese a molti ancora non spetta di diritto) – la sfida oggi è di onorare i valori di quel patto e la Costituzione che all’Art. 3 recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

Buona festa della Repubblica a tutti.

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