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Burundi, il Consiglio dell’UE rinnova le misure restrittive per un funzionario dell’intelligence

Il Consiglio dell’Unione Europea ha rinnovato le sue misure restrittive in considerazione della situazione in Burundi per un ulteriore anno, fino al 31 ottobre 2024. Più specificamente, tali misure restrittive si applicano ad una persona e riguardano il congelamento dei suoi beni, per cui non potrà ricevere neanche fondi da cittadini e da imprese dell’UE, né potrà viaggiare (entrare o transitare) negli Stati membri dell’UE. L’identità di tale individuo non è stata resa nota, ma si tratta di Mathias/Joseph Niyonzima (alias Kazungu, agente del Servizio nazionale di intelligence, tuttora in funzione), che fu inserito in una lista di 4 nel 2015, quando l’Unione Europea stilò una prima serie di sanzioni in occasione della crisi scoppiata in Burundi nell’aprile di quell’anno a causa della candidatura dell’allora Presidente Pierre Nkurunziza per un terzo mandato, incostituzionale.

Come gli altri, Niyonzima fu ritenuto responsabile di aver ostacolato la ricerca di una soluzione politica in Burundi incitando alla violenza e ad atti di repressione durante le manifestazioni di protesta. Gli altri sanzionati nel 2015 dal Consiglio dell’UE continuano ad essere alti responsabili dello Stato del Burundi: Gervais Ndirakobuca (alias Ndakugarika, cioè “ti ucciderò”, nato l’1.8.1970, capo di gabinetto dell’amministrazione presidenziale, ma attuale Primo ministro), Godefroid Bizimana (nato il 23.4.1968, vicedirettore generale della Polizia nazionale, tuttora in funzione), Léonard Ngendakumana (nato il 24.11.1968, ex consulente della Presidenza della Repubblica ed ex generale dell’esercito).

L’anno scorso, il 25 ottobre 2022, Ndirakobuca Bizimana e Ngendakumana furono tolti dall’elenco delle misure restrittive dell’UE, ma vi restò Niyonzima, contro cui le sanzioni europee sono state rinnovate ancora una volta, fino alla fine di ottobre dell’anno prossimo.

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