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Burkina Faso, rapito Guy Hervé Kam, l’avvocato della famiglia Sankara

Nella notte tra mercoledì 24 e giovedì 25 gennaio a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, è stato rapito il famoso avvocato Guy Hervé Kam, leader di un’organizzazione della società civile.

Il movimento dell’avvocato Kam, “Servir et non se servir” (SENS: Servire e non servirsi), ha diffuso un comunicato in cui spiega che “ha appreso con indignazione del rapimento del suo coordinatore nazionale, Me [Maestro] Guy Hervé Kam, […] all’aeroporto internazionale di Ouagadougou, proveniente da Bobo-Dioulasso“, la seconda città del Burkina Faso. Secondo la ricostruzione, è stato rapito da uomini in borghese e portato a bordo di un veicolo camuffato, verso una destinazione sconosciuta.

Guy Hervé Kam è molto noto nel Paese perché è stato l’avvocato della famiglia di Thomas Sankara, ex capo di Stato (1983-1987) ucciso durante un golpe effettuato dal suo successore Blaise Compaoré.

Da diversi anni è uno dei leader della società civile più in vista in Burkina Faso: ha co-fondato Balai Citoyen, un movimento che ha svolto un ruolo chiave nella caduta del regime di Blaise Compaoré nell’ottobre 2014. La sua nuova organizzazione, SENS, invece, è impegnata a “tracciare una linea di rottura con il malgoverno”, per cui è anche piuttosto critica del governo transitorio di Ibrahim Traoré, il militare a capo della giunta che ha compiuto il colpo di stato del settembre 2022.

SENS ha dichiarato che ritiene le autorità di transizione responsabili del rapimento dell’avvocato Kam, per cui chiede di “liberarlo senza indugio […] così come tutti gli altri cittadini civili e non civili rapiti senza alcuna procedura legale“.

Negli ultimi mesi a Ouagadougou sono stati segnalati diversi casi di rapimento di personalità considerate ostili al regime militare, come ad esempio l’ex ministro degli Affari esteri, Ablassé Ouédraogo, sequestrato a fine dicembre 2023, oppure l’ex capo di stato maggiore della gendarmeria, tenente colonnello Évrard Somda, a gennaio.

Solo pochi giorni fa, la giunta burkinabè ha annunciato di aver sventato un “ennesimo tentativo di destabilizzazione” durante il mese di gennaio 2024, per cui ha lanciato una caccia contro una rete che coinvolge soldati e civili.

Tra i sospettati ci sono alcuni gruppi armati jihadisti affiliati ad Al-Qaeda e al gruppo Stato islamico, che dal 2015 seminano violenza nel Paese, avendo provocato quasi 20.000 morti e oltre due milioni di sfollati interni.

Intanto, l’Unione degli avvocati del Burkina Faso (SYNAF) ha diffuso un comunicato sul rapimento di Kam in cui chiede la “liberazione incondizionata” del loro collega.

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