vai al contenuto principale

Burkina Faso, il 15 ottobre del 1987 veniva ucciso Thomas Sankara e nasceva un mito

Thomas Sankara era stato eletto presidente del Burkina Faso nel 1984 ed è rimasto tale fino al giorno della sua uccisione, il 15 ottobre 1987.
Combatteva la corruzione, fece grossi investimenti nell’istruzione e nel sociale, mise in discussione il debito creato dai predecessori corrotti appoggiati dagli Stati Uniti, Francia e Inghilterra.
Fu deposto e ucciso con un colpo di stato appoggiato dai paesi citati, Thomas Sankara stava diventando un esempio per tutta l’Africa subsahariana e doveva essere eliminato.
Questo è il modo in cui ci avete sempre “aiutato” a casa nostra.
“Il suo rifiuto di pagare il debito estero di epoca coloniale, insieme al tentativo di rendere il Burkina autosufficiente e liberi da importazioni forzate, gli attiro le antipatie di Stati Uniti d’America, Francia e Inghilterra, oltre che di numerosi paesi.
Questo stato di cose sfociò nel colpo di stato il 15 ottobre 1987, in cui all’età di 37 anni, il giovane capitano Sankara fu assassinato dal proprio vice, Blaise Compaoré, con la complicità dei suddetti stati.
È celebre soprattutto per il suo discorso all’organizzazione dell’Unità Africana (OUA) contro l’imperialismo e neocolonialismo e per essere stato il primo presidente africano e riconoscere l’AIDS come grave piaga sociale con il lancio di un’efficace campagna di prevenzione.
Rinunciò a qualunque beneficio come presidente del Burkina Faso e, al momento della morte, gli unici beni in suo possesso si rivelarono essere un piccolo conto in banca di circa 150 dollari, una chitarra e la casa in cui era cresciuto”
Dedicato a chi dice “aiutiamoli a casa loro!”.

 

Torna su