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Burkina Faso domenica al voto per l’elezione del nuovo presidente e il rinnovo della legislatura

Il popolo del Burkina Faso domenica andrà alle urne per eleggere il nuovo presidente tra una rosa di 12 candidati. Si voterà anche per il rinnovo della legislatura ma si teme che a causa delle tensioni nel Paese  la partecipazione degli elettori possa essere bassa.

Nonostante sia stata garantita la presenza di polizia e militari alle urne, l’insicurezza che interessa molte province del Paese a causa delle violenze dei gruppi islamisti è un grave deterrente. Il 2020 si configura infatti come un anno difficile: circa 2.200 persone hanno perso la vita negli assalti di gruppi che rivendicano legami con Al-Qaeda, lo Stato islamico nel grande Sahara (Islamic State in the Great Sahara, Eigs) e altri movimenti appartenenti alla galassia jihadista che minaccia la regione del Sahel. L’area al confine con Mali e Niger risulterebbe tra le piu’ mortali, con oltre il 60 per cento delle vittime registrate nel 2020. Qui si trova anche la provincia di Sanmatenga, roccaforte elettorale del 38enne candidato presidente Tegawende Ouedraogo, all’opposizione, che teme di perdere proprio perche’ la gente potrebbe disertare le urne. Chiamati a ragionare sull’eventualità di una bassa affluenza, nei mesi scorsi la maggioranza dei partiti in parlamento non ha voluto adattare la legge elettorale in base alla realta’ della sicurezza nei territori e quindi alla fine l’esito delle urne sarà ritenuto valido.

La vittoria del presidente uscente Roch Marc Christian Kaboré non è comunque scontata: l’insurrezione jihadista si è acuita a partire nel 2015, l’anno in cui si è insediato.

Sul fronte della sicurezza, Kaboré è intervenuto di recente annunciando l’intenzione di istituire un centro per combattere la radicalizzazione e l’indottrinamento a fini terroristici. Ma il suo elettorato è deluso. In tanti ritengano che abbia fallito nel garantire stabilità al Paese.

La parola passa agli elettori.

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