Il 14 luglio il presidente dello Zimbabwe Emmerson Mnangagwa ha firmato la norma conosciuta come “Legge patriottica”, ma che potrebbe essere tranquillamente chiamata “Legge bavaglio”.
La formulazione è del tutto vaga e generica, idonea a un’applicazione massiccia: è punito chiunque “pianifichi di sovvertire o rovesciare un governo costituzionalmente eletto o “partecipi a riunioni in cui si parli di sanzioni e interventi militari contro il paese”.
Le pene più blande sono la perdita della cittadinanza e del diritto di voto, ma è prevista anche l’impiccagione.