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World Malaria Day: Ghana e Nigeria approvano un vaccino che “cambierà il mondo”

Il 13 aprile scorso l’autorità di regolamentazione dei farmaci del Ghana ha approvato un nuovo vaccino contro la malaria, chiamato R21/Matrix-M. Dopo aver valutato i dati finali della sperimentazione sulla sicurezza e l’efficacia del vaccino, che non sono ancora pubblici, il Paese africano ha preso la decisione di utilizzare quel vaccino, definendolo come “estremamente efficace” e come un netto progresso rispetto alle precedenti iniziative nello stesso campo.

La notizia è stata diffusa dai principali media internazionali, come la BBC, Le Monde e altri:

Ma tre giorni fa, il 22 aprile, anche la Nigeria ha proceduto all’approvazione (ancora provvisoria) del vaccino R21/Matrix-M, proprio nel Paese in cui questa malattia colpisce in modo più esteso, perché vi si registra più di un quarto dei casi di malaria dell’intero pianeta:

Ogni anno, la malaria uccide circa 620.000 persone, per la maggior parte bambini piccoli, ma ne colpisce addirittura 241 milioni (dati OMS del 2020), il 95% dei quali nel continente africano. Come spiega l’istituto Pasteur di Parigi, si tratta di una malattia causata da parassiti del genere Plasmodium e negli ultimi tempi la situazione era diventata alquanto preoccupante, perché i parassiti avevano cominciato a sviluppare resistenza alle molecole antimalariche, ma anche perché le zanzare temono sempre meno gli insetticidi.

Evidentemente, il vaccino R21/Matrix-M può essere davvero “rivoluzionario”, specie perché la ricerca di una soluzione efficace e duratura è una sfida scientifica che va avanti da almeno un secolo.

Già i primi studi in Burkina Faso del vaccino R21/Matrix-M avevano dato buone speranze, perché era risultato efficace fino all’80% se somministrato in tre dosi iniziali e un richiamo dopo un anno. I dati relativi a un’ampia sperimentazione su 5000 bambini non sono stati ancora resi pubblici, ma sono stati condivisi con alcuni enti governativi africani, dacché la decisione del Ghana e della Nigeria di approvarne l’uso per i bambini di età compresa tra i 5 e i 36 mesi, la fascia di età più a rischio di morte per malaria. Sulla loro scia, attualmente anche altri Paesi africani stanno valutando quei dati e la stessa OMS/WHO, l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il vaccino è stato scoperto al Jenner Institute dell’Università di Oxford ed è prodotto da Serum Institute of India, che ne realizzerà tra 100 e 200 milioni di dosi all’anno, con un impianto in costruzione ad Accra, in Ghana, e con un prezzo molto contenuto, perché ogni dose di R21/Matrix-M dovrebbe costare un paio di dollari. Raggiunto dalla BBC, il direttore del Jenner Institut, Adrian Hill, ha dichiarato che “R21 avrà un impatto importante sulla mortalità per malaria nei bambini nei prossimi anni, e nel lungo termine contribuirà all’obiettivo finale generale dell’eradicazione e dell’eliminazione della malaria”.

Nel 2021, un altro vaccino, prodotto dal gigante farmaceutico britannico GSK, era diventato il primo vaccino contro la malaria a essere raccomandato per un uso diffuso dall’OMS, come riportarono su “Focus on Africa” Fabio Bellumore il 7 ottobre 2021 e Domenico Mecca il 15 ottobre dello stesso anno:

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Purtroppo, le ricerche successive hanno dimostrato che il vaccino di GSK aveva un’efficacia del 60% circa e che questa diminuiva significativamente nel tempo, anche con una dose di richiamo. Pertanto, proprio oggi 25 aprile, “World Malaria Day”, l’approvazione del vaccino in Ghana e in Nigeria rappresenta il successo più bello di decenni di ricerca, un risultato che potenzialmente contribuirà a “cambiare il mondo”, come hanno dichiarato autorità e scienziati.

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