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Tigray, Mistretta (Maeci): Italia segue conflitto, presto il ministro degli Esteri in Etiopia

“Stiamo lavorando all’ipotesi di una visita in Etiopia del ministro degli Esteri. L’Italia segue con grande attenzione gli sviluppi del conflitto nel Tigray”.
Ad annunciarlo il vice direttore generale/direttore centrale del Maeci per i Paesi dell’Africa Sub-sahariana, Giuseppe Mistretta, già ambasciatore in Etiopia, nell’audizione tenuta oggi in Commissione Affari Esteri della Camera sulla situazione nella regione settentrionale del Tigray. Mistretta ha illustrato “un quadro molto preoccupante, che evolve ogni giorno”, riferendo di “una guerra a bassa intensità” ancora in corso nel Tigray, dopo l’intervento militare dello scorso novembre, tra “forze del Tplf (Fronte popolare di liberazione del Tigray, ndr) e le forze federali, le milizie Amhara e soldati eritrei”.
L’ex ambasciatore ha ricordato che sono “almeno 60.000 gli sfollati in Sudan”, mentre “in Etiopia ci sono tra 100.000 e un milione di sfollati interni, tra cui anche sfollati eritrei dei campi profughi” del Tigray investiti dal conflitto. Mistretta ha quindi ricordato la visita nella regione, a nome del capo della diplomazia Ue Josep Borrell, del ministro finlandese, Pekka Haavisto, affermando che “si sta predispondo una nuova visita nella regione, con un ampio mandato di rappresentante la grande preoccupazione e i punti fermi, ossia cessazione immediata delle ostilità, il rispetto dei diritti umani per tutte le etnie, l’accesso delle ong e delle agenzie internazionali nella regione, l’avvio di un dialogo nazionale con tutte le componenti etniche del paese in vista delle elezioni del 5 giugno e un’indagine indipendente su quanto accaduto”. Il direttore ha però voluto sottolineate anche alcune “luci in fondo al tunnel” emerse nelle ultime settimane dopo “le pressioni internazionali”: la decisione delle autorità etiopi di garantire “un più ampio accesso umanitario, seppure notificato”, quindi “un’ammissione di alcuni eccessi e della presentza delle truppe eritree” da parte del premier Abiy Ahmed, con il successivo annuncio del ritiro delle truppe eritree.m
“Sviluppo importante”, ha rimarcato Mistretta, l’accordo annunciato dal governo di Addis Abeva per “un’indagine congiunta dell’Ufficio del commissario Onu per i diritti umani con la Commissione etiope per i diritti umani” sulle violazioni commesse in questi mesi e denunciate da alcune organizzazioni.

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