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Terrorismo: da Isis ad Al Shabaab, tutti i gruppi terroristici in Africa

Dall’Isis ad Al Shabaab, numerosi sono i gruppi terroristici presenti nel continente africano, molti dei quali specializzati non solo negli attentati, ma anche nel sequestro di persone illustri e non del mondo occidentale, come nel caso della cooperante italiana Silvia Romano, rapita in Kenya e in seguito liberata e ricondotta in Italia. Come possiamo notare, anche la meravigliosa Africa, purtroppo, ha la sua triste pagina di storia da raccontare al pari di paesi dell’Asia e del Medio Oriente sul tema terrorismo, saliti alla ribalta dopo gli attacchi alle Torri Gemelle dell’ 11 settembre 2001. È sufficiente fare un piccolo passo indietro per ricordare gli attentati compiuti dall’organizzazione di Al Qaeda, nel non troppo lontano 1998 a Nairobi e a Dar es Salaam, rispettivamente in Kenya e Tanzania. In genere per descrivere questi attacchi si utilizza l’espressione “Terrorismo Islamico” oppure “Jihadismo”, anche se in realtà questi fatti non hanno nulla a che vedere con la religione e con i fedeli musulmani. Vari sono i tipi di terrorismo e le formazioni attive nel continente africano e una di queste è il gruppo somalo Al Shabaab, legato ad Al Qaeda, e alla cellula di quest’ultimo presente nel Maghreb. Ma tantissime sono le formazioni fedeli all’Isis e a gruppi per così dire autonomi a livello locale, composti anche da semplici criminali disorganizzati membri di svariati gruppi armati. Si tende ad attribuire la colpa della nascita di questi gruppi alla Primavera araba del 2011, dato che in parte, il caos e le conseguenze portate da questa rivoluzione, hanno contribuito a sconvolgere la struttura politica del Nord Africa aprendo le porte a organizzazioni terroristiche vicine a Daesh. In Egitto, Tunisia e Libia, sono nate cellule ispirate o vicine all’ Isis o simili. Nel Corno d’Africa sono attivi i già citati Al Shabaab e la tristemente nota Isis, in Kenya invece, sono presenti i gruppi di Al Hijra e Al Muhajirun. Nel deserto dell’ Algeria, a sud, il gruppo più attivo è quello di Al Qaeda nel Maghreb, ma non mancano affiliati in Niger, Burkina Faso e in Mali. Discorso diverso per quanto riguarda la Nigeria, che vede come leader incontrastato il gruppo terroristico Boko Haram. In Mozambico sono attivi i poco conosciuti Ahlu Sunnah Wa-Jama, e nella Repubblica democratica del Congo, oltre ai gruppi armati provenienti dal Ruanda, sono presenti i soldati del Califfato dello Stato islamico dell’Africa Centrale. Preoccupante anche la situazione nel Sahel, un vasto territorio che si estende su ben cinque paesi: Il Mali, la Mauritania, il Ciad, il Niger e il Burkina Faso, e che rischia di diventare un quartier generale per molte organizzazioni estremiste. Infine, oltre ad una chiara politica incentrata sul terrore, i rapimenti e gli scambi di prigionieri, sono i metodi maggiormente utilizzati dagli estremisti per autofinanziarsi e sopravvivere, e nel continente africano devastato da abusi dei diritti umani, instabilità e conflitti etnici, la situazione non sembra destinata a migliorare.

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