vai al contenuto principale

Nigeria, liberate 279 delle 317 studentesse rapite venerdì scorso. È ufficiale

Dopo giorni di angoscia e di notizie incerte, è ufficiale. La maggior parte delle studentesse rapite venerdì scorso in Nigeria, 279, sono state rilasciate.
Mancano all’appello 38 ragazze. Una felicità sospesa, dunque, anche se la liberazione di centinaia di studentesse nelle mani di uomini armati nello stato nigeriano di Zamfara è una notizia che non può che essere accolta con entusiasmo. “Le ragazze sono state rilasciate”, ha annunciato stamane Abubakar Dauran, commissario alla sicurezza di Zamfara. Tuttavia non vi è chiarezza sui numeri dato che inizialmente si era parlato di 317 studentesse sequestrate da un collegio, mentre ne sono state rilasciate 279.
Secondo il governatore dello Stato, Bello Matawalle, potrebbero esserci ancora 38 ragazze da liberare. Il presidente nigeriano Muhammadu Buhari ha salutato con “grande gioia” su Twitter la liberazione delle ragazze. Tuttavia ha lasciato intendere che sia stato pagato un riscatto, circostanza negata da Matawalle. ” I governatori – ha affermato – devono smetterla con la politica di ricompensare i banditi con denaro e veicoli. Tali politiche possono essere controproducenti con conseguenze disastrose. Stati e governi locali devono fare la loro parte, migliorando la sicurezza delle scuole”.
I rapimenti sono una piaga in Nigeria, dove i sequestri vengono perpetrati sia da gruppi jihadisti che da bande criminali. Non vi sono notizie di circa 300 allievi di una scuola maschile rapiti a dicembre nello stato nord occidentale di Katsina. La settimana scorsa sono stati invece liberati due gruppi sequestrati a febbraio nello stato centro occidentale di Niger: si tratta di una ventina di persone in viaggio per partecipare ad un matrimonio e 44 fra adulti e bambini rapiti in una scuola a Kagara. Il caso più noto è quello delle 250 ragazze di Chibok, nello stato nord orientale di Borno, rapite a scuola dagli jihadisti di Boko Haram il 14 aprile 2014. Costrette a ‘sposare’ i loro rapitori, negli anni alcune sono riuscite a scappare, altre sono state rilasciate grazie a negoziati o riscatti pagati. Di un centinaio di loro non si sono più avute notizie.

Torna su