La decisione era attesa, oggi la parola fine su una vicenda vergognosa: la maxi-inchiesta avviata…
Tanzania: arresti, torture e uccisioni dopo le elezioni del 28 ottobre
Dal 28 ottobre al 20 novembre almeno 22 manifestanti uccisi a colpi d’arma da fuoco e 300 esponenti dell’opposizione politica arrestati, 78 dei quali tuttora dietro le sbarre. Il periodo post-elettorale in Tanzania è drammatico.
Tra le persone arrestate e poi rilasciate figurano i candidati alla presidenza dell’opposizione Tundu Lissu e Seif Sharif Hamad, quest’ultimo dell’isola di Zanzibar.
L’epicentro della repressione è proprio a Zanzibar. Almeno 33 persone, appartenenti al partito di opposizione ACT-Wazalendo, sono agli arresti con accuse, che appaiono del tutto fabbricate, di terrorismo.
Due attivisti dell’opposizione, Nassor Mazrui e Ayoub Bakari, arrestati a fine ottobre, sono stati rilasciati su cauzione il 18 novembre dopo essere stati sottoposti a sparizione forzata per quasi tre settimane.
Una decina di esponenti dell’opposizione ha lasciato il paese per evitare l’arresto: tra questi, lo stesso Tundu Lissu.